Pennichella: quando è utile e quando fa male

Rafforza la memoria e la creatività, migliora l'umore e riduce lo stress. Ma non bisogna esagerare. E mai andare oltre l'ora di riposino

Il cervello lavora meglio. Lo stress si sgonfia. E l’umore migliora. La pennichella, il breve e piacevole sonnellino dopo pranzo, è un vero toccasana per la nostra salute.

PENNICHELLA

Sempre più le ricerche scientifiche sul campo confermano un’antica idea che risale a molti secoli fa: la pennichella dopo pranzo è un tonificante, a tutto campo, per il nostro organismo. E questo non vale solo per le persone anziane, che ne hanno un bisogno fisiologico e naturale, ma per le persone di qualsiasi età. Tanto che molte aziende, nel super competitivo mondo anglosassone, si sono attrezzate con le nap room, le stanze per il riposino dei dipendenti.

ORIGINI

L’origine più probabile di questa parola è dal latino pendiculare. Dopo pranzo, anche per un effetto legato al metabolismo, le palpebre tendono ad abbassarsi, e il capo pende da un lato all’altro, fino a quando non si passa a un sonno anche profondo. E’ iniziata la pennichella.

BENEFICI

Il riposino pomeridiano spezza gli impegni della giornata, è utile, fa bene e non ci fa sciupare minuti preziosi ma anzi ci consente di guadagnarli in lucidità e freschezza. Anch’io avevo la sana abitudine della pennichella pomeridiana, purtroppo negli anni ho rinunciato a questo stile di vita, e ho sbagliato, sprecando salute e tempo. Chiudere gli occhi e abbandonarsi tra le braccia di Morfeo, anche per poco tempo per ritrovare la quiete perduta, è un’abitudine preziosa. La pennichella pomeridiana aiuta il cervello a riposare, a fare pulizia e in particolare fa spazio, all’interno della memoria, a nuove informazioni da immagazzinare. Secondo uno studio dell’University College di Londra, la pennichella contrasta anche la riduzione del volume cerebrale che si verifica con l’avanzare dell’età.

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ALLUNGA LA VITA

I fautori della pennichella possono festeggiare leggendo i clamorosi risultati di un’indagine a tappeto realizzata nel Regno Unito. In base allo studio su un campione di ben 400 mila persone, non ci sarebbero dubbi: la pennichella allunga la vita. A conferma del fatto che il sonno resta la prima medicina dell’uomo. Già altre ricerche avevano evidenziato un miglioramento delle capacità cerebrali grazie alla pennichella, ma con questa ricerca i benefici messi a fuoco fanno un deciso passo avanti. Secondo quanto scrive Sleep Health, i ricercatori anglosassoni hanno fatto venire fuori una correlazione tra l’abitudine al riposino pomeridiano e un aumento del volume cerebrale. Questo aumento corrisponde a una cifra tra 2,5 e 6,5 anni d’invecchiamento in meno.

PENNICHELLA E FASE 1 DEL SONNO

La fase N1 del sonno è quella dell’addormentamento, dura al massimo una decina di minuti, e comporta un significativo rallentamento dell’attività cerebrale. E’ in questa fase del sonno, tipica della pennichella, che secondo uno studio pubblicato su Scientific Reports, si accende la nostra creatività, aumentano le ispirazioni e maturano soluzioni fino a quel momento del tutto inaspettate.

RIPOSO DOPO PRANZO

Un motivo in più, dunque, per fare il riposino dopo pranzo. Le ultime ricerche delle università anglosassoni, dove il sonno è sempre molto studiato, ci dicono che la pennichella aumenta del 40 per cento la nostra creatività e del 30 per cento le nostre prestazioni fisiche e intellettuali. Non vi basta?

Allora sappiate che la siesta era un rito e uno stile di vita scolpito nelle abitudini degli egiziani e dei romani, che invitavano gli amici a casa per condividere il piacere del riposino. E nella Cina moderna la pennichella, chiamata xiu-xiu, è un diritto scolpito nella Costituzione (articolo 49) sebbene le condizioni di lavoro in molte fabbriche siano ancora oggi vergognose.

E intanto il valore della pennichella si sta lentamente riscoprendo, come tanti stili di vita del passato che abbiamo rimosso e dobbiamo recuperare: quasi il 20 per cento delle aziende degli Stati Uniti dispongono di stanze destinate al relax e il 34 per cento degli americani può fare la pennichella al lavoro. Una prassi che si sta diffondendo anche in Italia, come nel caso dei due stabilimenti della Microsoft dove lavorano 900 persone.

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LA PENNICHELLA FA DIMAGRIRE?

Una falsa credenza fa pensare che il riposino pomeridiano possa contribuire all’aumento del peso. Falso. Semmai, oltre ai benefici mentali, la pennichella ha un effetto positivo sull’organismo, che dall’umore arriva al peso. Con il riposino pomeridiano si riduce il livello di cortisolo nel sangue, un ormone che alza lo stress, altera la pressione e crea le premesse del sovrappeso. 

QUANDO FARLA

La pennichella va fatta dopo pranzo, tra le 13 e le 15. Prima è troppo presto, dopo diventa tardi. Avere la possibilità di un riposino pomeridiano non significa, però, eccedere con il pasto all’ora di pranzo, che deve restare leggere e ricco di frutta e verdura, e con pochi grassi.

QUANTO DEVE DURARE

Per fare la pennichella, mettetevi comodi. Anche sul letto, e non semplicemente in poltrona. Ma attenzione all’orologio. La pennichella non può durare più di venti-trenta minuti, altrimenti scattano le sue controindicazioni. Alterate il ciclo sonno-veglia e rischiate di fare fatica a prendere sonno la sera e dormire bene durante la notte. Tutti i benefici della pennichella che abbiamo visto, dipendono dalla sua durata: se dura entro la mezz’ora, i risultati non possono mancare. Ma se la pennichella va oltre l’ora rischia di diventare controproducente: complica l’addormentamento serale, e quindi peggiora la qualità del sonno; aumentano i rischi di obesità e diabete; si scompensano gli equilibri metabolici. Il rischio di compromettere il sonno notturno con una pennichella troppo lunga, diventa più alto nel caso degli anziani. Se avete questa tendenza, la soluzione è semplice: mettete la sveglia in occasione  del riposino pomeridiano, in modo che suoni entro la mezz’ora dall’inizio.

PERSONAGGI FAMOSI E PENNICHELLA

Infine non dimenticate che esiste una letteratura sui personaggi, i grandi personaggi, che non potevano rinunciare al riposino, e ne hanno tratto sempre vantaggi. L’attrice Audrey Hepburn diceva che la sua bellezza era assicurata proprio dall’abitudine al riposino pomeridiano, mentre l’artista Salvador Dalì aveva una poltrona destinata solo a questa funzione, e Giulio Andreotti è stato uno degli uomini politici più longevi del mondo grazie al fatto che non rinunciava mai alla pennichella dopo pranzo, e poi al caffè per il risveglio. Stesso rito per mio zio che ha vissuto fino a 96 anni.

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