Gioco d’azzardo: fermiamo lo spreco e tassiamolo di più

Aumentiamo tassazione sul gioco d'azzardo: per ridurne la dipendenza, aumentare le entrate fiscali per abbassare altre tasse e migliorare la rete dei servizi locali.

C’è qualcosa che non quadra nel mondo del gioco d’azzardo, e stiamo parlando di quello legale, dove gli interessi in campo sono molto forti. Anzi, non quadrano due cose. Da un lato assistiamo a uno spreco enorme, specie a danno dei più giovani, esposti ai rischi della diffusione a tappeto di slot machines, giochi on line, bingo e videolotteries. Dall’altro questa grande industria di settore, quella appunto del gioco d’azzardo affidato in concessione, paga poche tasse rispetto ad altri soggetti contribuenti e rispetto all’aumento spaventoso dei volumi di affari. E questo è un altro spreco ai danni del sistema Italia e dei cittadini che intanto sono tartassati da Imu mini e maxi e da ogni forma di balzelli.

LEGGI ANCHE: No slot, basta con lo spreco del gioco d’azzardo

IL FATTURATO DEL GIOCO D’AZZARDO IN ITALIA – Guardiamo i numeri. Nel 2000 il fatturato del gioco d’azzardo in Italia era pari a 14,3 miliardi di euro, nel 2013 siamo arrivati a 90 miliardi di euro,  cioè il 4 per cento del pil e un aumento di quasi dieci volte. Con gli effetti collaterali di cui abbiamo parlato spesso sul nostro sito, in termini di dipendenza dal gioco da parte di quelli che pensano di cambiare vita con una giocatina o di ragazzi che non sanno controllare le compulsioni del gioco.

Le entrate per lo Stato, in termini di tasse, intanto sono  scese  dal 30 per cento del fatturato del settore al 10 per cento. Le società che controllano questo ricchissimo mercato, in una parola, hanno aumentato i ricavi e i profitti, e diminuito le tasse pagate. In modo esponenziale. Allo stesso tempo, guardando i dati forniti dagli uffici erariali, si scopre che in proporzione le imposte sul reddito (innanzitutto lavoro e pensioni) e sul patrimonio (innanzitutto risparmio e case) sono molto più alte rispetto a quelle su lotto, lotterie ed altre attività di gioco. Incredibile ma vero.

PER APPROFONDIRE: Gioco d’azzardo, la battaglia dei sindaci e dei cittadini italiani in lotta contro la dipendenza da slot-machine

AUMENTIAMO TASSAZIONE SUL GIOCO D’AZZARDO – Per fortuna qualcosa si muove, e si stanno moltiplicando i sindaci, in tutta Italia, che chiedono più tasse per il gioco d’azzardo per due obiettivi: ridurre la dipendenza ed aumentare le entrate fiscali per abbassare altre tasse (vedi mini Imu) e migliorare la rete dei servizi locali che sono finanziati proprio attraverso le tasse. In prima fila in questa battaglia ci sono i sindaci dell’Emilia Romagna, a partire dal sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, e della Marche. E la loro voce, speriamo, peserà nelle decisioni che bisogna prendere in Italia in materia fiscale e per quanto riguarda la lotta alla dipendenza dal gioco d’azzardo.

PER SAPERNE DI PIU’: Droga, web e gioco d’azzardo, 300mila italiani in cura ogni anno

Torna in alto