Alla scoperta dell’Italia sostenibile: ecco cos’è e come partecipare al “Premio Non sprecare”

Ideato dal direttore di Non Sprecare Antonio Galdo, il Premio, giunto quest’anno alla sua quinta edizione, intende premiare le buone pratiche a favore del non spreco portate avanti da singoli individui ma anche aziende, associazioni, scuole e istituzioni. Ecco come partecipare.

Premio Non sprecare 2014: ecco cos'è e come partecipare

PREMIO NON SPRECARE 2014 – Non gettare il cibo ancora buono nella spazzatura, riutilizzare gli avanzi, ridurre le spese inutili, spegnere le luci quando non servono, non aprire i rubinetti dell’acqua a volontà, differenziare correttamente i diversi materiali ed evitare gli sprechi di energia: basta poco per dare il proprio contributo per la salvaguardia e la tutela dell’ambiente in cui viviamo.

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È questo l’obiettivo portato avanti da Non sprecare su cui ogni giorno vi raccontiamo le buone pratiche promosse da singoli individui ma anche aziende e associazioni a favore del non spreco.

Ed è proprio per premiare queste buone pratiche, i consumi consapevoli e gli stili di vita responsabili e partecipativi che è stato istituito il “Premio Non Sprecare”, ideato dal direttore di Non Sprecare Antonio Galdo e giunto quest’anno alla sua quinta edizione.

Il Premio si articola in cinque sezioniPersonaggio – Aziende – Istituzioni – Associazioni – Scuole e si rivolge a persone fisiche e/o giuridiche che abbiano realizzato, nel corso dell’anno decorrente, originali e utili iniziative anti-spreco. E per la prima volta quest’anno, il Premio prevede anche una categoria “Giovani”, rivolta a singoli individui o gruppi di persone, di età non superiore ai trent’anni, che presentino idee innovative per possibili start-up future o potenziali iniziative sociali che incarnino al meglio lo spirito del Premio.

Nello specifico, oggi vogliamo parlarvi della sezione “Aziende”: tante le candidature già pervenute per questa categoria, tra queste ad esempio quella di Rotoprint Sovrastampa che ha trovato una soluzione ecosostenibile per dare nuova vita agli imballaggi. Molto interessanti anche i progetti Microfotovoltaico One Way, un sistema innovativo che permette di ridurre notevolmente gli sprechi di energia e Idrobiro, lo stick di colla ricaricabile con l’acqua del rubinetto.

Se anche la vostra azienda ha sviluppato un sistema o ha messo in pratica un’idea sostenibile, non esitate a inviarci la vostra candidatura.

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Sarà la LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali), uno degli atenei più “green” d’Italia, a ospitare il 26 novembre 2014 la consegna del Premio Non sprecare, perché come spiega il suo Direttore Generale, Giovanni Lo Storto: “la sostenibilità economica, sociale e ambientale è un obiettivo particolarmente sentito dall’Università, che è attivamente impegnata, a livello didattico come di ricerca, nella diffusione e nell’applicazione dei suoi principi dentro e fuori i confini dell’Ateneo”.

Oltre che della partnership con la LUISS “Guido Carli”, l’iniziativa si avvale di importanti collaborazioni con altre realtà di prestigio quali: il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la FAO–Save Food Initiative, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), la RAI Radio1, l’Università “La Sapienza” di Roma, il Gruppo editoriale Banzai, e la Fondazione Catalano.

COME CONCORRERE AL PREMIO NON SPRECARE 2014 – Partecipare e concorrere al Premio è semplice: basta inviare una mail all’indirizzo [email protected] allegando in pdf il modulo qui riportato con le più importanti notizie sulla candidatura. Le proposte dovranno pervenire entro la data ultima del 15 Ottobre 2014.

Oltre alla possibilità di presentare i propri progetti ad un pubblico ampio, competente e interessato, i vincitori verranno premiati, in linea con la filosofia del Premio, con un quantitativo di prodotti biologici pari al proprio peso corporeo.

Per ulteriori informazioni, visitate la sezione dedicata al Premio.

(Nell’immagine di copertina un momento della consegna del Premio Non Sprecare 2013 all’azienda  Acque SpA, vincitrice con il progetto “Acqua buona”)

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