Storia di una fattoria meridionale che guadagna e non spreca

L'esperienza innovativa di una cooperativa calabrese, la Fattoria della Piana, che ogni anno intraprende nuove iniziative volte a ridurre l'impatto energetico e i consumi del settore agricolo, con ampi margini di guadagno.

FATTORIA SOSTENIBILE IN CALABRIA – In Italia, le attività agricole e agro-industriali generano quantità significative di residui di diversi tipi, come il letame e le molte varietà di residui agricoli. La concentrazione di questi scarti crea grossi problemi a livello ambientale, come la percolazione dei nitrati e dell’ammoniaca e le emissioni di gas serra. In realtà, in questi prodotti scartati vi è un grande potenziale, che da qualche anno è stato riconosciuto anche in Italia. Oggi parliamo in particolare di una realtà già affermata e stimolante: la Fattoria della Piana.

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FATTORIA DELLA PIANA: UNA REALTA’ SOPRENDENTE – Fattoria della Piana, una cooperativa calabrese di Sovereto, è una vetta di eccellenza nel panorama dell’agricoltura italiana in difficoltà, e svetta persino più in alto rispetto alla economia del Sud Italia colpita dalla crisi. E’ composta da 46 dipendenti provenienti da tutta Europa, ma anche Africa, Asia e America e la sua principale attività consiste nella raccolta e nella lavorazione del latte proveniente dalle fattorie dei soci, ma non è l’unica. Questa cooperativa è infatti riuscita a creare un sistema produttivo integrato volto ad un uso sostenibile delle risorse naturali e alla riduzione dell’impatto ambientale di una fattoria moderna: in poche parole, un impianto che produce energia e riutilizza gli scarti attraverso tecnologie all’avanguardia.

RICICLO E RISPARMIO ENERGETICO A FATTORIA DELLA PIANA – L’ecosistema Fattoria della Piana riduce al minimo gli sprechi grazie al riutilizzo dei sottoprodotti agricoli ed alimentari: per far questo si serve di impianti combinati in grado di produrre energia elettrica e termica dai raggi del sole (tramite pannelli fotovoltaici) e dai residui agricoli (tramite digestione anaerobica). La fattoria è inoltre fornita di un impianto di fitodepurazione che depura tutte le acque di scarico della fattoria, minimizzando quindi anche la quantità di rifiuti generati. Si può dire insomma che la Fattoria della Piana genera ricchezza, producendo più energia di quanto consumi e risolvendo così i problemi ambientali di altre aziende alimentari.

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IL GUADAGNO DEL NON SPRECO – La maggior parte dell’energia elettrica prodotta viene ceduta alla rete pubblica, mentre il calore viene utilizzato per i processi produttivi del caseificio, riducendo così l’uso dei combustibili fossili. Il residuo della fermentazione anaerobica viene poi riciclato come fertilizzante per le coltivazioni. In ultimo, l’impianto di fitodepurazione rende le acque reflue del caseificio pulite e riutilizzabili per l’irrigazione. Ma non finisce qui: infatti la flotta di veicoli commerciali della cooperativa è stata già convertita in nuovi mezzi a combustibile naturale (CH4). Tutte queste misure integrate rendono la cooperativa completamente autosufficiente in termini di fabbisogno energetico e riesce persino ad eliminare l’uso di fertilizzanti minerali.

OLTRE LO SPRECO E LA CRISI – Negli ultimi 5 anni la Cooperativa consegue risultati di margine operativo sempre positivi, ed ha sempre la liquidità necessaria per sviluppare i propri investimenti finalizzati alla realizzazione di nuovi impianti di produzione di energie rinnovabili. L’esperienza di Fattoria della Piana dimostra che rispettare l’ambiente non è solo una scelta etica ma è economicamente conveniente. Incentrata su una allocazione efficiente delle risorse, la cooperativa valorizza ogni anno 42.000 tonnellate di potenziali rifiuti, trasformandoli in energia e fertilizzante organico. Fattoria della Piana rappresenta un modello di business sostenibile e proficuo, che cerca di valorizzare le potenzialità di un territorio, quello del Sud Italia, che offre grandi opportunità di crescita. Il suo impegno nel territorio è anche dimostrato dal progetto di Fattoria didattica che ogni anno porta in cooperativa 3.000 bambini con le loro scuole a conoscere la fattoria. Perchè, come dicono alla cooperativa, senza cultura e sostenibilità non ci può essere sviluppo.

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Il progetto è in concorso per l’edizione 2014 del Premio Non Sprecare. Per conoscere il bando e partecipare vai qui!

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