In Italia mancano parrucchieri

Eppure è un mestiere antico con ottime prospettive per il futuro. Specie per i giovani

IN ITALIA MANCANO I PARRUCCHIERI

In Italia mancano i parrucchieri, e si spreca così un’altra delle tante occasioni di lavoro nei settori dell’artigianato legato al benessere della persona. Nel nostro Paese sono in tanti quelli che cercano lavoro ma non lo trovano, soprattutto tra i giovani (la disoccupazione giovanile ha quasi raggiunto la preoccupante quota del 37 per cento). In questo deserto di possibilità, però, c’è una serie di mestieri ad alto tasso di artigianalità che sta rifiorendo garantendo ai nostri giovani interessanti prospettive lavorative. L’importante è saperle cogliere al volo. In passato vi abbiamo parlato di gelatai e sarti, oggi è la volta dei parrucchieri che, secondo l’indagine Eumetra Monterosa commissionata da L’Oréal, fanno il mestiere artigianale con più prospettive di lavoro per i giovani.

LAVORARE COME PARRUCCHIERE

I numeri parlano chiaro: il settore dell’hairdressing (che comprende anche i servizi di bellezza e benessere personale, come manicure e pedicure) genera un fatturato di 7,31 miliardi, circa mezzo punto percentuale di Prodotto interno lordo e garantisce un’occupazione a 181 mila parrucchieri. “Si tratta di un settore che sicuramente non conosce la disoccupazione – spiega al Corriere della Sera Antonio Martinez-Rumbo, direttore generale L’Oréal Italia – sono infatti dalle 15 alle 20 mila le chance che si presentano ogni anno per questi professionisti”. E stando ai dati della ricerca, condotta su un campione di 800 giovani e sulla base di 429 interviste a parrucchieri con un salone di proprietà, è una professione che piace sempre di più ai giovani (per il 74 per cento del campione) perché permette di avvicinarsi al mondo della moda, dove le acconciature e il taglio di capelli sono sempre più oggetto di nuove tendenze.

PROSPETTIVE DI LAVORO COME PARRUCCHIERE

Per riuscire ad entrare in questo modo bisogna sapersi costruire una professionalità forte con basi solide. È uno di quei mestieri per il quale è indispensabile esercitarsi molto e maturare una capacità artigianale di alto livello, magari rubando con gli occhi da professionisti del settore. Contrariamente a quanto si possa immaginare, oggi, al parrucchiere non è richiesto più “solo” essere bravo a tagliare e a fare il colore, seppur sia il punto di partenza imprescindibile, ma anche importanti capacità manageriali. Per questa ragione la comunicazione sui social diventa un elemento fondamentale dell’auto promozione che permette al singolo professionista di fare il salto di qualità definitivo. Nel moderno mercato del lavoro, oltre ad assecondare le proprie attitudini e passioni, bisogna anche saper scegliere su cosa puntare e il settore dell’hairdressing, dalla sua, ha ventimila buone ragioni per essere scelto.

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COME SI DIVENTA PARRUCCHIERI

Per diventare parrucchieri bisogna acquisire una professionalità specifica, fatta innanzitutto di scuola ed esperienza. Le strade sono due. Nel caso della prima, bisogna frequentare un corso di formazione di due anni, e un laboratorio pratico o un tirocinio di almeno 12 mesi. Con la seconda strada, invece, si devono fare almeno tre anni di esperienza professionale come dipendente, apprendista o collaboratore, in un salone di parrucchiere. Una volta diventati parrucchiere, si può scegliere il lavoro come dipendente o da autonomo.
I CONSIGLI PER QUANDO SI VA DAL PARRUCCHIERE:
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