I gioielli di Camilla, tra artigianato terapeutico e camere d’aria riciclate

La creatività e la manualità unite dall'idea del riciclo: i raffinati gioielli e le composizioni di Camilla Pietropaoli nati grazie al riutilizzo di camere d'aria usate.

L'eco design di Camilla: gioielli creativi nati dal riciclo delle camere d'aria

ECO DESIGN GIOIELLI – Camilla Pietropaoli nasce venticinque anni fa fra i monti dell’Abruzzo. Dopo aver viaggiato e studiato Cinema a Roma ed Arte contemporanea a Barcellona, decide di tornare a casa, e si laurea in Lettere a L’Aquila. Dall’unione dell’esperienza di ecodesign acquisita all’estero e della natura ritrovata nella sua terra natale nasce l’ispirazione per un progetto iniziato nel 2013 e basato sulla lavorazione di rame, ottone, e soprattutto di alcuni materiali di scarto come le camere d’aria rotte, sporche e inutilizzabili.

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LA BELLEZZA NASCOSTA – Nasce quindi la serie delle collane in camera d’aria riciclata, arricchite da elementi come pietre e foglie raccolti durante i suoi viaggi, oppure fiori secchi, potpourri e scarti di legno. Tramite una semplice lavorazione con forbici e taglierino le camere d’aria diventano così fiori, foglie, piume: creazioni tridimensionali con una forte componente naturale e artigianale e con un grande attenzione ai dettagli e alla bellezza nascosta nel caso.

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LA NUOVA VITA DEL RICICLO – Il progetto ha due obiettivi precisi. In primo luogo, mostrare come tutti hanno la possibilità di creare qualcosa di bello in grado di sostenere a costo zero la qualità della vita. In secondo luogo, ridare vita a materiali di scarto, nella convinzione che questi possono acquistare sotto nuove forme e nuove finalità. L’ideale di Camilla è quello di un futuro di innovazione attraverso il lavoro artigianale, ecologico e terapeutico, dove il ‘saper fare’ si coniuga al riciclare.

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SOGNARE IN GRANDE –  Il sogno di Camilla è quello di fondare un marchio proprio e aprire un laboratorio aperto al pubblico, che funga non solo da negozio ma anche da punto di ritrovo per artisti e artigiani abruzzesi in grado di lavorare con materiali di recupero. Un FabLab in grado di avvalersi di tecniche di taglio laser e tecnologie open source che dia vita a corsi e workshop dedicati al tema dell’artigianato e della sostenibilità. E grazie ad un abbassamento dei costi di produzione permesso dalle tecnologie, entrare in collaborazione con il mondo della moda o con grandi marchi intenzionati a lanciare una linea di accessori eco-­sostenibili. Un progetto ambizioso, quello di Camilla. Ma, come ama dire lei, “osare, è scegliere di prendere diverse direzioni, sperimentare molto, anche allontanandosi dal gusto comune”.

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Il progetto è in concorso per l’edizione 2014 del Premio Non Sprecare. Per conoscere il bando e partecipare vai qui!

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