
Elettrico alla svedese. L’industria automobilistica sembra aver capito che senza una partnership con le aziende energetiche pronte ad investire in una rete di stazioni di ricarica e a sfruttare il potenziale business delle ricariche, l’auto elettrica non ha futuro. Una strada tracciata negli ultimi mesi dal gruppo Nissan-Renault con la firma di una decina di accordi in tutto il mondo (anche in Italia con la lombarda A2A), dai tedeschi di Daimler (100 Smart elettriche a Milano, Pisa e Roma grazie all’intesa con Enel) e ora seguita anche da Volvo che a Stoccolma ha annunciato l’avvio di una joint-venture con Vattenfall.
IBRIDO – L’obiettivo e’ quello di lanciare sul mercato a partire dal 2012 auto ibride (con un motore Diesel affiancato da un elettrico) di tipo “plug-in” ovvero che possono ricaricare le batterie (al litio da 8 kW) oltre che in moto, come avviene ora sulle ibride, anche a una tradizionale presa di corrente casalinga o presso delle colonnine e stazioni di ricarica. Tutto cio’ consentira’ di aumentare l’autonomia che l’auto potra’ fare con il solo dal motore elettrico a zero emissioni allo scarico. La Volvo e’ la prima Casa automobilistica premium a presentare un progetto di un’auto ibrida plug-in, ha affermato Stephen Odell, presidente di Volvo e il suo sviluppo sara’ cofinanziato dalle due industrie svedesi: Volvo produrra’ le vetture mentre Vattenfall sviluppera’ i sistemi di ricarica e fornira’ l’elettricita’ necessaria alle auto. La prima vettura dimostrativa e’ una Volvo V70 che secondo quanto annunciato dalla Casa svedese ha emissioni di CO2 su un ciclo combinato di soli 50 g/km e con consumi pari ad 1/3 della V70 tradizionale solo con il motore Diesel, come ha precisato Paul Gustavsson, VP Business Development di Volvo.