Il pastificio che utilizza l’antica legna per essiccare la sua pasta a chilometro zero

La cooperativa Girolomoni ha fatto di necessità virtù. Nelle sue zone, sulle colline marchigiane, il metano non arriva, e la produzione è alimentata da una caldaia a legna.

azienda girolomoni, pastificio girolomoni sostenibile

Pasta con grano biologico, interamente made in Italy. Essiccazione molto lenta, con metodi naturali. Ma innanzitutto minore consumo di gas, grazie alla scelta della legna, ed energia che arriva in parte dal solare.

Il pastificio Girolomoni, sulle colline marchigiane, è una vera eccezione nel panorama industriale del settore, sotto pressione per l’aumento sproporzionato delle bollette di gas e luce. L’essicazione della pasta viene fatta da una caldaia mandata avanti da cippato vergine locale.

GIROLOMONI PASTIFICIO

La Gino Girolomoni è una cooperativa agricola concentrata sulla produzione e commercializzazione di prodotti che arrivano dall’agricoltura biologica. Innanzitutto la pasta. In proposito, la cooperativa ha dovuto fare i conti dal primo momento , per necessità, con l’azzeramento dei dei consumi del gas.

Il suo stabilimento, infatti, è in cima a una collina, in una zona dove non arriva il metano. Ecco perché la cooperativa presieduta da Giovanni Battista Girolomoni ha fatto di necessità virtù, puntando, per la produzione di acqua calda, cioè di energia termica, sull’antica e mai fuori moda legna. Una modernissima caldaia a legna (locale) produce l’acqua calda necessaria alla produzione. Dove lavorano in tutto una settantina di dipendenti.

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GIROLOMONI STABILIMENTO SOSTENIBILE

Grazie alla legna il pastificio marchigiano ha potuto non aumentare i prezzi e non si è trovato spiazzato dall’esplosione delle bollette. Ma ci sono anche altre fonti di risparmio di energia, legate alla riduzione degli sprechi.

La pasta, per esempio, viene essiccata a temperature non troppo alte (e meno costose), che si traducono in uno spreco puro. Una parte del fabbisogno energetico dell’azienda (circa il 5 per cento) arriva dai pannelli piazzati colline della zona, con l’obiettivo di aumentare decisamente la percentuale delle rinnovabili con impianti fotovoltaici che utilizzano terreni non coltivati di proprietà della cooperativa. E infine, l’approvvigionamento del grano è a chilometro zero. Arriva sempre e solo dall’Italia.

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