Coronavirus, allo studio nuove misure del governo: indennizzi e moratoria prestiti

Previsti ristori per tutti i settori colpiti e provvedimenti per garantire liquidità a famiglie e imprese. Probabile stanziamento di ulteriori 7,2 miliardi, che si andrebbero ad aggiungere ai 6,3 miliardi di deficit aggiuntivo già annunciati

MORATORIA PRESTITI CORONAVIRUS

L’emergenza nazionale rappresentata dal nuovo coronavirus impone al governo italiano di correre ai ripari per evitare un collasso dell’economia del Paese. Per questa ragione si sta pensando a un nuovo piano di aiuti rivolto a famiglie e a imprese in modo da garantire loro liquidità. Un obiettivo che verrà raggiunto mediante indennizzi e una moratoria sui prestiti da garantire a tutte le categorie che operano nelle zone del Paese colpite da ordinanze restrittive. Misure che richiederanno un ulteriore aumento del deficit, rispetto a quello già annunciato nei giorni scorsi. Tenuto fisso, per ora, il limite del 3% di scostamento rispetto al Pil, il nuovo pacchetto in discussione in queste ore potrà arrivare fino a un massimo 7,2 miliardi circa, che si andrebbero ad aggiungere ai 7,5 (di cui 6,3 miliardi di deficit aggiuntivo) già annunciati nei giorni scorsi.

INDENNIZZI CORONAVIRUS

Il ministero dell’Economia ha spiegato in una nota che: “gli interventi di politica economica che sono in fase di definizione saranno vigorosi ma commisurati alle esigenze e limitati nel tempo“, sottolineando che “il governo si impegnerà anche affinché venga approntato in tempi rapidi un pacchetto di misure dell’Unione Europea in coordinamento con l’intera comunità internazionale”.

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AIUTI GOVERNO CORONAVIRUS

L’indennizzo, che sarà parziale, probabilmente interesserà le imprese e gli esercizi che registreranno un calo del fatturato, rispetto all’esercizio precedente, di almeno il 25-30%. I ristori verranno erogati secondo le risorse disponibili e compatibilmente con la gestione della crescente emergenza sanitaria.

MORATORIA PRESTITI CORONAVIRUS

In queste ore è in corso il dialogo con la Banca d’Italia e si studia un meccanismo di parziale garanzia pubblica che aiuti il sistema bancario a sostenere la moratoria sui prestiti ad aziende e famiglie. Allo stesso tempo si punta a rafforzare il Fondo di garanzia per il credito alle imprese e il sistema degli ammortizzatori sociali. Allo studio l’estensione della cassa d’integrazione in deroga e l’allargamento del Fondo di integrazione salariale in modo da creare una misura universale per coprire tutti i settori, anche quelli che ora non hanno forme di sostegno al reddito.

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