Basta sprechi. Cottarelli, adesso servono i fatti

"Caro commissario Cottarelli, da lei ci aspettiamo a breve cifre più precise e puntuali sui tagli e sugli effettivi risparmi del 2014".

Non ho simpatia per i commissari di Bruxelles quando ci vogliono dare ordini su come mettere a posto i nostri conti pubblici. Sogno un’Europa forte, equilibrata, ma non prigioniera del Verbo dei noti mandarini della Commissione. Detto questo, le parole pronunciate da Olli Rehn, potente vice presidente della Commissione europea e responsabile del settore Affari economici, al quotidiano La Repubblica fanno riflettere. Rehn in pratica accusa il governo di Enrico Letta di non rispettare gli impegni su privatizzazioni e spending review, cioè il taglio degli sprechi nella spesa pubblica, e minaccia di non fare arrivare l’ossigeno finanziario che serve all’Italia per rilanciare gli investimenti pubblici e spingere così sulla strada della ripresa e della crescita economica.

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SPEDING REVIEW. Il boccino adesso è nelle mani del commissario Carlo Cottarelli che, intanto, ci ha fatto sapere che la spending review si tradurrà in risparmi per 32 miliardi entro il 2016, ma ha parlato solo genericamente di “risparmi significativi” già nel 2014 e nel 2015. No, caro commissario: noi da lei ci aspettiamo a breve (a proposito: Buon Natale) cifre più precise e puntuali sui tagli e sugli effettivi risparmi del 2014. Numeri che poi Letta potrà recapitare al commissario Rehn, magari aggiungendo, in un biglietto da visita con la firma del capo del governo italiano, le parole di Giorgio Napolitano: “L’Europa deve cambiare rotta e aiutare la crescita”.

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