ALLERGIE ALIMENTARI NEI BAMBINI
Sempre più spesso vediamo i nostri figli allergici o intolleranti a qualche alimento. Le allergie alimentari sono raddoppiate nel corso degli ultimi dieci anni, soprattutto tra i bambini. È quanto emerge dai dati rilevati dall’European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI) che ha lanciato una campagna di sensibilizzazione e informazione sulle allergie alimentari.
In particolare, lo studio rileva che sono circa 17 milioni i pazienti europei allergici ai più svariati alimenti tra cui prevalgono frutta fresca, verdure e noccioline. Di questi 3,5 milioni hanno meno di 25 anni.A rischio soprattutto i più piccoli, allergici maggiormente a latte, uova e noccioline.
Circa un terzo delle reazioni allergiche gravi si verifica a scuola, dove spesso gli insegnanti non sono del tutto preparati a gestire l’emergenza.
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STUDIO SULLE ALLERGIE ALIMENTARI
Uno studio condotto dallo statunitense Consortium for Food Allergy Research ha messo infatti in evidenza che il 72% dei bimbi allergici, i cui genitori e insegnanti sono al corrente della patologia, va comunque incontro a reazioni allergiche almeno una volta all’anno. Questo accade perché può succedere che si verifichino errori nella preparazione dei cibi come ad esempio contaminazioni involontarie del piatto con uno degli alimenti nocivi per il bambino.
Ed è proprio per salvaguardare la sicurezza del bambino allergico a scuola che EAACI si pone come obiettivo l’indicazione dei requisiti minimi di sicurezza che devono avere tutti gli istituti scolastici. Come spiega Cezmi Akdis, presidente EAACI: “Nel prossimo biennio saranno anche stilate le linee guida complete su allergie alimentari e anafilassi per la diagnosi, il trattamento e la prevenzione nelle comunità”.
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PREVENZIONE DELLE ALLERGIE ALIMENTARI
La campagna europea ha inoltre lo scopo di insegnare come riconoscere i sintomi di uno choc, distinguere tra allergie e intolleranze alimentari e spiegare quando e come usare la penna salvavita con l’adrenalina.
Fondamentale inoltre prevedere un’etichettatura adeguata ai diversi alimenti: quelle in cui troviamo scritto “può contenere” non sono regolamentate, vengono usate dai produttori di loro iniziativa e con criteri variabili. Solo con un’etichetta chiara e dettagliata, le persone che soffrono di allergie alimentari potranno capire quanto quel determinato cibo può essere potenzialmente pericoloso per la loro salute.
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