Caffè: benefici, usi e quanti ne possiamo bere

Facilita la digestione e combatte la stitichezza. Secondo alcune ricerche abbassa i rischi di cancro al fegato. E del Parkinson

benefici del caffè

CAFFÈ

Innanzitutto è una droga, in termini scientifici. Alcaloide: in quanto deriva da una sostanza vegetale. Il caffè, croce e delizia delle nostre giornata, simbolo di un rito e di uno stile di vita diffusissimo in Italia, è sempre stato al centro di interrogativi sulle sue proprietà, sui suoi benefici, e anche sugli eventuali rischi per i problemi che può causare. Dove si colloca la verità rispetto all’enorme quantità di studi pubblicati sull’argomento? Siamo in grado di dare una risposta puntuale a questa domanda, a partire dalla premessa: il caffè, laddove non si esagera, non fa male, e anzi assicura benefici e proprietà davvero importanti per la salute.
Prima di vedere nel dettaglio le qualità della caffeina, ricordiamo che il caffè si ottiene attraverso la torrefazione, ovvero la cottura dei semi delle piante a temperature elevate, tra i 200 e i 240 gradi. Al termine della torrefazione il caffè assume il colore tra il nero e il bruno e le caratteristiche organolettiche di una droga.

VITAMINE E MINERALI DEL CAFFÈ

Ogni cento grammi di caffè contengono:
  • 160 milligrammi di fosforo
  • 130 milligrammi di calcio
  • 2,02 grammi di potassio
  •  74 milligrammi di sodio
  • 4,1 milligrammi di ferro
  • 10 milligrammi di vitamina B3
  • 0,2 milligrammi di vitamina B2

BENEFICI DEL CAFFÈ

I vantaggi di base del caffè vanno in tre direzioni. Innanzitutto facilita la digestione, da qui l’abitudine di prendere una tazzina dopo pranzo (dopo cena bisogna stare attenti: può incidere negativamente sul sonno) o anche al termine di un’abbondante prima colazione. Questa proprietà deriva dal fatto che il caffè stimola la secrezione gastrica e biliare, e da qui rende più funzionale il meccanismo della digestione. Aiutando a combattere anche la stitichezza.
In secondo luogo il caffè ha un effetto diretto, e positivo, sull’attività cardiaca e nervosa. Grazie alla caffeina, infatti, ha una proprietà tonica e stimolatoria. Da qui, la tazzina che prendiamo la mattina, per il risveglio, quando siamo concentrati sullo studio o sul lavoro, quando abbiamo bisogno di sentirci tonici. Terza qualità basilare: il caffè aiuta a dimagrire. In una doppia direzione, in quanto da un lato la caffeina aumenta la quantità di calorie bruciate e dall’altro per il fatto che il caffè, preso in dosi significative, ha un effetto anoressizzante, ovvero diminuisce l’appetito.
Ma il vero salto in avanti, in termini di aiuti alla nostra salute, il caffè lo ha fatto, sul piano scientifico, grazie alle ricerche, tutte di fonti autorevoli, che dimostrano le sue qualità rispetto a malattie molto gravi, come quelle neurodegenerative e i tumori.

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QUALI SONO GLI EFFETTI POSITIVI DEL CAFFÈ

Come evidenziato da diverse ricerche, il caffè è in grado di ridurre il rischio di alcuni tipi di cancro, allevia i sintomi delle malattie di Parkinson e di Alzheimer, migliora l’umore e addirittura i riflessi: un vero e proprio elisir, da gustare però senza esagerazioni. In particolare, uno studio realizzato dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e dal dipartimento di Scienze Cliniche dell’università di Milano e pubblicata sulla rivista americana Clinical Gastroenterology and Hepatology, bere regolarmente due tazzine di caffè al giorno riduce del 40 per cento il rischio di carcinoma epatocellulare, il più comune cancro del fegato, tre tazzine sarebbero addirittura in grado di dimezzare il rischio.

Cifre importanti tenuto conto che il cancro al fegato è per diffusione il sesto tumore al mondo e la terza causa di morte per cancro. E l’effetto preventivo sui tumori epatici, secondo gli autori della ricerca, potrebbe dipendere anche dalla ormai comprovata prevenzione, da parte del caffè, del diabete.

E non solo: secondo una ricerca condotta dall’IRCCS Neuromed di Pozzilli in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e l’IRCCS Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma e pubblicata sulla rivista internazionale “International Journal of Cancer”, il caffè sarebbe in grado di svolgere un’azione protettiva nei confronti del cancro alla prostata. In particolare, dai dati emersi dallo studio condotto su 7000 italiani, risulta che il rischio di tumore si riduce di oltre il 50 per cento in chi beve più di tre tazzine al giorno. A svolgere l’azione protettiva è la caffeina.

PROPRIETÁ DEL CAFFÈ

Ma non solo: chi beve caffè riduce anche il rischio di malattie cardiache, respiratorie, ictus e infezioni. È quanto sostiene una ricerca statunitense pubblicata sull’importante rivista New England Journal of Medicine, che ha coinvolto ben 400mila persone e ha messo a confronto coloro che bevono da 2 a 6 tazzine di caffè al giorno con un gruppo di controllo che non beve caffè.

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EFFETTI DEL CAFFÈ SULL’ORGANISMO

E siccome la caffeina migliora l’attenzione e la prontezza dei riflessi, nei bevitori di caffè è stata osservata anche una minore frequenza di ferite. Senza contare che, con 4 tazzine al giorno, si abbassa del 15 per cento anche il rischio di ammalarsi di tumori dell’intestino, un rischio che si riduce del 40 per cento con 6 tazzine al giorno. In particolare, il caffè proteggerebbe il tratto iniziale del colon. E secondo l’American Chemical Society, una tazzina al giorno contribuirebbe anche a ridurre del 7 per cento il rischio di tumore della pelle, del 50 per cento se si bevono 4 o più tazzine.

CAFFÈ E FEGATO

Una falsa leggenda metropolitana considera il caffè dannoso per il fegato. E’ vero esattamente il contrario. Un consumo moderato di caffè al giorno (2-3 tazzine) può avere effetti benefici e protettivi anche sul fegato. E ciò per il fatto che il caffè ha proprietà antiossidanti e antinfiammatorie che si esercitano anche sul fegato. Se dopo aver bevuto il caffè abbiamo il mal di stomaco, il problema non riguarda il fegato, ma potrebbe trattarsi di una gastrite.

IL RUOLO DEL CAFFE’ PER LA PREVENZIONE DEL PARKINSON

E il consumo di caffè, come rileva una ricerca dell’Università del South Florida e di Miami condotta per circa quattro anni su 124 volontari, porterebbe con sé importanti vantaggi anche per quanto riguarda la prevenzione della malattia di Parkinson. Altri studi hanno invece rilevato un miglioramento dell’umore, un’attenuazione del senso di fatica e un aumento della capacità di concentrazione.

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IL CAFFÈ NON È CANCEROGENO

Per un lungo periodo si è discusso, in tutto il mondo, di un micidiale, potenziale pericolo celato dietro il caffè: il rischio che fosse cancerogeno. Falso. E smentito in modo definitivo e categorico da una sentenza, scritta sotto forma di ricerca, dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) che fa capo all’Organizzazione mondiale della salute. Sono state, in anni di lavoro, setacciate, una per una , 500 indagini scientifiche sul caffè, e da qui si è arrivati alle conclusioni scientifiche, pubblicate sulla rivista Lancet Oncology. Innanzitutto la più attesa dai consumatori di tutto il mondo: non esiste alcuna relazione tra tumore e caffè, per nessun tipo di tumore, a partire da quello alla vescica, considerato il più esposto dalle accuse contro la caffeina. Al contrario, come abbiamo visto anche in questo articolo, il caffè ha proprietà per prevenire i tumori.

CAFFÈ: CONTROINDICAZIONI

Tanti risvolti benefici senza dubbio rilevanti anche se è sempre bene ricordare che è importante non esagerare con l’assunzione di caffè: devono evitarlo i malati di gastrite, coloro che soffrono di ulcera, i cardiopatici con aritmie o fibrillazione atriale. Qualsiasi sostanza, anche la migliore, se assunta in quantità eccessiva può rivelarsi dannosa per la salute. Le più valide alternative al caffè sono il caffè d’orzo oppure di cicoria. Entrambi non contengono caffeina e quindi non stimolano il sistema nervoso.

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LE DIFFERENZE TRA I PRINCIPALI TIPI DI CAFFÈ

Non tutti i caffè sono uguali, e anzi possono essere molto diversi sulla base della caffeina contenuta nella miscela. Una falsa credenza, per esempio, fa pensare che il caffè all’americana (al bar diciamo: un caffè americano) contenga meno caffeina dell’espresso. È vero esattamente il contrario. La polvere di caffè con la quale si prepara l’americano, infatti, è tra i 30  e gli 80 grammi per ogni litro di acqua, rispetto ai 6-7 grammi dell’espresso ed ai 5-8 grammi del caffè preparato con la macchinetta Moka. Ciò significa che in una tazza di americano si sono tra i 115 e i 120 milligrammi di caffeina, cioè il doppio di quella contenuta nell’espresso e nella tazzina di Moka. L’altra importante differenza tra i principali tipi di caffè è il tempo di contatto con l’acqua: 6 minuti nel caso dell’americano, 30 secondi per l’espresso, 1-2- minuti per la preparazione con la Moka.

QUANTI CAFFÈ AL GIORNO POSSIAMO BERE?

Il caffè è facile da reperire, in casa e all’esterno. E’ gradevole, induce alla compagnia, alla pausa, al relax, e porta tanti benefici, come abbiamo visto. Ma non esageriamo con il suo consumo. Per dare un limite, fidiamoci di quello che scrive sul suo sito la Fondazione Veronesi, citando una ricerca del News England Journal of Medicine: non più di quattro-cinque tazzine al giorno. E magari alterniamo il caffè al bar (molto forte) con un dek casalingo (decisamente più leggero).

QUANTO DURA L’EFFETTO STIMOLANTE DEL CAFFÈ?

L’effetto stimolante del caffè dura, in media, circa 4 ore. Una cifra che varia da persona a persona, ma in ogni caso induce a evitare il caffè nelle ore serali per non compromettere il sonno e la sua qualità. La caffeina stimola il sistema nervoso centrale perché inibisce l’adenosina, una molecola che induce il sonno e porta stanchezza. Infine, ogni tazzina di caffè ha un contenuto di circa 2 calorie.

CONSIGLI PER L’USO DEL CAFFÈ IN CUCINA:

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