Zecche: cosa sono, dove vivono e come proteggersi

La puntura in buona parte dei casi non si nota. Ma può trasmettere malattie anche gravi. Come identificare i sintomi e come proteggersi adeguatamente.

zecche cosa sono e come proteggersi

Piccole, silenziose e spesso sottovalutate, le zecche sono parassiti sempre più diffusi, capaci di trasformare una passeggiata nella natura in un rischio per la salute. Questi aracnidi, parenti di ragni e scorpioni, si nutrono di sangue e possono trasmettere all’uomo e agli animali diverse malattie. Conoscerle è il primo, fondamentale passo per difendersi con efficacia.

Cosa sono le zecche

Le zecche sono parassiti ematofagi di piccole dimensioni. A digiuno, la loro grandezza può variare da quella di una testa di spillo a pochi millimetri, ma dopo un pasto di sangue possono gonfiarsi fino a raggiungere le dimensioni di un fagiolo.

Si dividono in due grandi famiglie:

  • Le Ixodidae (zecche dure), dotate di uno scudo dorsale rigido e responsabili della maggior parte delle punture sull’uomo,
  • Le Argasidae (zecche molli), prive di scudo e che solitamente parassitano gli uccelli.

Zecche sull’uomo

La puntura della zecca è generalmente indolore, poiché la sua saliva contiene sostanze anestetiche e anticoagulanti che le permettono di rimanere attaccata all’ospite per giorni senza essere scoperta.

Una volta sull’uomo, la zecca tende a cercare zone della pelle più sottili, umide e ben irrorate di sangue, come l’inguine, le ascelle, la testa (soprattutto nei bambini), il collo e la zona dietro le ginocchia.

Zecche sugli animali

Gli animali, in particolare cani, gatti, roditori, volpi e ungulati, sono gli ospiti principali delle zecche e il veicolo attraverso cui questi parassiti si diffondono nell’ambiente, incluse le aree domestiche.

I nostri amici a quattro zampe possono facilmente raccogliere le zecche durante le passeggiate e portarle in casa, aumentando il rischio di contatto anche per l’uomo. È quindi essenziale proteggerli con appositi prodotti antiparassitari.

Dove si trovano le zecche?

L’habitat ideale delle zecche è caratterizzato da vegetazione e alta umidità. Contrariamente a un’idea diffusa, non “saltano” né “cadono” dagli alberi, ma si appostano sull’estremità di fili d’erba o cespugli bassi aspettando il passaggio di un ospite. Si tratta di una tecnica chiamata questing.

In particolar modo, possono essere trovate in:

  • Boschi, campagne e montagne: Sono i loro ambienti preferiti. Si trovano nell’erba alta, nel sottobosco, tra il fogliame umido e lungo i sentieri frequentati da animali selvatici.
  • Parchi e giardini: Anche le aree verdi urbane e i giardini privati possono ospitare zecche.
  • Al mare: Non si trovano sulla sabbia assolata della battigia. Il rischio sussiste nelle zone retrostanti, come pinete, macchia mediterranea, dune con vegetazione o aree erbose, dove l’ambiente è più umido e ombreggiato. Specie come la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus) si sono adattate anche a climi più secchi e possono persino completare il loro ciclo di vita all’interno di abitazioni e canili.

Come riconoscere i sintomi

Il primo sintomo è la presenza della zecca stessa attaccata alla pelle. Dopo la rimozione, è importante monitorare la zona per circa 30-40 giorni. I sintomi a cui prestare attenzione includono:

  • Eritema migrante: È il segno più caratteristico della Malattia di Lyme. Si manifesta come una macchia rossastra che si espande lentamente dal punto della puntura, creando una lesione ad anello con il centro più chiaro.
  • Sintomi simil-influenzali: Febbre, mal di testa, dolori muscolari e articolari, debolezza e ingrossamento dei linfonodi possono comparire in diverse malattie trasmesse da zecca.
  • Altre eruzioni cutanee: Nel caso della Febbre bottonosa, ad esempio, compare un’eruzione cutanea su tutto il corpo, palmi delle mani e piante dei piedi inclusi.

Che malattie possono trasmettere

Le zecche possono essere vettori di diversi agenti patogeni. Le malattie più diffuse in Italia sono:

  • Malattia di Lyme (o Borreliosi): La più comune, causata da un batterio. Se non trattata, può cronicizzare e causare seri problemi articolari, neurologici e cardiaci.
  • Encefalite da zecca (TBE): Una malattia virale che colpisce il sistema nervoso centrale. È meno comune ma potenzialmente molto grave (è disponibile un vaccino per le persone a rischio).
  • Febbre bottonosa del Mediterraneo: Un’infezione batterica (rickettsiosi) diffusa soprattutto nel Centro-Sud Italia, trasmessa dalla zecca del cane.

Come rimuovere correttamente una zecca

Una rimozione rapida e corretta riduce significativamente il rischio di infezione.

  1. Usare le pinzette giuste: Utilizzare pinzette a punta fine e sottile, disponibili in farmacia.
  2. Afferrare la testa: Posizionare le pinzette il più vicino possibile alla cute per afferrare la testa e l’apparato boccale della zecca, non il corpo.
  3. Tirare dolcemente e costantemente: Esercitare una trazione lenta, continua e perpendicolare alla pelle, senza strappi o torsioni. Questo evita che il rostro (la “testa”) rimanga conficcato nella pelle.
  4. Disinfettare: Dopo la rimozione, disinfettare accuratamente la zona con disinfettanti non colorati (es. a base di clorexidina o acqua ossigenata).

Cosa non fare assolutamente

Mai utilizzare alcol, olio, benzina, calore o altri metodi “casalinghi”. Questi tentativi possono indurre un rigurgito nella zecca, aumentando il rischio di trasmissione di agenti patogeni. I rimedi fai da te sono pericolosi e inutili.

Serve l’antibiotico?

No, la profilassi antibiotica dopo una puntura di zecca non è raccomandata di routine. L’assunzione di antibiotici è indicata solo per trattare una malattia diagnosticata dal medico a seguito della comparsa dei sintomi.

In casi molto specifici e ad alto rischio, il medico potrebbe valutare una profilassi, ma questa non deve mai essere una decisione autonoma. La strategia corretta è rimuovere la zecca e osservare.

Prevenzione

La prevenzione è l’arma migliore:

  • Abbigliamento: Quando si frequentano zone a rischio, indossare abiti chiari (per individuare più facilmente le zecche), pantaloni lunghi infilati nei calzini e scarpe chiuse.
  • Repellenti: Usare sulla pelle esposta repellenti specifici per zecche, contenenti principi attivi come DEET o Icaridina.
  • Controllo al rientro: Al termine dell’escursione, effettuare un controllo minuzioso di tutto il corpo, vestiti e zaino. Fare una doccia per rimuovere eventuali zecche non ancora attaccate.
  • Controllare gli animali: Ispezionare sempre il proprio cane o gatto dopo le passeggiate.
  • Manutenzione del verde: Tagliare regolarmente l’erba del proprio giardino per ridurre l’umidità e creare un ambiente meno favorevole alle zecche.

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