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COME EVITARE PUNTURE DI INSETTI
La puntura di un’ape, di una vespa, di un’ape, di una zecca o di un calabrone, può essere la cosa più banale del mondo, nel suo fastidio, o anche trasformarsi in un incubo, per esempio nel caso in cui si sviluppa una reazione allergica. I numeri, secondo la Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica, dicono che ogni anno cinque milioni di italiani vengono punti da api, vespe e calabroni. E di questi, ben 500mila sono bambini o adolescenti, con un 5 per cento dei colpiti che hanno una reazione allergica, fino allo shock anafilattico.
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COME PREVENIRE PUNTURE DI INSETTI
Ma come si evitano queste punture? E come si fa una buona e semplice prevenzione in materia, con gesti semplici? Ecco dieci consigli da seguire.
- Evitate di andare a piedi nudi nel parco oppure sull’erba. La sensazione di libertà può essere anche piacevole, ma il rischio, specie durante l’estate, di essere colpito da un’ape o da un calabrone o da una vespa è piuttosto alto. E ricordate che anche il prato vicino casa, o nel vostro giardino, può nascondere insetti. Specie zecche.
- Indossate abiti chiari e abbinati sempre a profumi molto leggeri, non troppo intensi e forti. Evitate vestiti larghi, neri o di colori troppo vivaci. A fine giornata, se avete fatto una passeggiata in montagna o in campagna, fate una veloce ma accurata ispezione dei vostri vestiti. Non sedetevi a terra, specie dove la vegetazione è alta, e fate attenzione se percorrete sentieri poco battuti.
- Se viaggiate in automobile, è sempre meglio tenere chiuso il finestrino. Oppure aprirlo per qualche minuto, solo per fare passare nuova aria. Vespe, apri e calabroni, si infilano dappertutto. Durante il percorso, non avvicinatevi troppo agli animali liberi che potete incontrare. Sia in montagna, sia in strada o in aperta compagna.
- Se viaggiate in moto o in bici, è meglio avere sempre il casco integrale e i guanti. Ai piedi mai i sandali scoperti, ma scarponcini chiusi e alti fino alla caviglia.
- Non lasciate cibi o bevande all’aperto, quando fate un picnic. Oltre ad essere maleducati, potete fare un grave danno a chi resta oppure a chi arriva dopo di voi. Prima di una camminata nei boschi potete applicare sugli orli dei pantaloni, sui polsini della camicia o sulle scarpe, dei repellenti per gli insetti a base di sostanze come la permetrina.
- Non bevete, per esempio la birra, direttamente dalla lattina.
- Non agitatevi e non fate agitare gli altri, quando un’ape, un calabrone o una vespa si avvicinano. Siate indifferenti, e allontanatevi dalla zona a rischio con estrema lentezza.
- Se avete precedenti di reazione allergica, prendete seriamente in considerazione l’idea di sottoporvi a una immunoterapia. Cioè un vaccino che si fa ogni tre-cinque anni. Non di più.
- Ricordate che non tutte le estati sono uguali per i rischi da punture. Negli ultimi anni, per esempio, abbiamo dovuto fare particolare attenzione al calabrone killer arrivato dalla Cina. È molto aggressivo e sempre più diffuso.
- In caso di reazione allergica, non sprecate tempo e recatevi immediatamente in un Pronto soccorso. E consultate comunque un medico se nella settimana successiva alla puntura compaiono febbre, malessere o un’eruzione sulla pelle.
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COSA FARE CON LE PUNTURE DI INSETTI
- Disinfettate bene la puntura passandoci sopra più di una volta l’acqua ossigenata.
- Dopo mettete la parte colpita dall’insetto nell’acqua fredda, oppure copritela bene con il ghiaccio per diversi minuti.
- Cercate di non muovere troppo la zona colpita dall’insetto.
- Rimuovete il pungiglione con un ago o con una lametta smussata.
- Se siete un soggetto allergico alle punture di insetti, può essere opportuno, nei mesi caldi, avere un antistaminico a portata di mano.
COSA NON FARE CON LE PUNTURE DI INSETTI
- Grattarsi. Rischiate soltanto di peggiorare le cose, espandendo il prurito oltre la zona della puntura e gonfiando la pelle. Dovete resistere utilizzando uno dei rimedi naturali che vi abbiamo indicato, a partire da un’applicazione con acqua molto fredda o ghiaccio.
- Incidere una x sul pomfo. Anche questo è un rimedio privo di efficacia, con il quale rischiate solo di scatenare un’infezione.
- Se vi ha punto un’ape, evitate la pinzetta per togliere il pungiglione. C’è il rischio che si rompa la piccola vescica formata dalla puntura. Usate un ago, oppure una lametta smussata o le mani come quando si schiaccia un brufolo, e appena tolto il pungiglione sciacquate bene la zona con acqua fredda.
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