Recuperare l’energia dalla frenata dei treni si può: il progetto di Trenord. Perchè non lo applichiamo in tutta Italia?

FerrovieNord e il Politecnico di Milano hanno avviato una sperimentazione nella stazione di Ferno, in provincia di Milano, per trasformare l'energia cinetica della frenata dei treni in elettricità da utilizzare all'interno dello scalo ferroviario

RECUPERO ENERGIA IN FRENATA –

C’è una stazione ferroviaria in provincia di Milano dove non si paga la bolletta dell’elettricità perché l’energia viene recuperata dalla frenata dei treni. Si trova a Ferno e nella struttura sotterranea, che vede il passaggio di centinaia di pendolari ogni giorno, la luce è sempre accesa grazie a un impianto sperimentale nato dalla collaborazione tra FerrovieNord e il Politecnico di Milano.

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La strumentazione permette di trasformare l’energia cinetica di frenata dei treni in elettricità da utilizzare direttamente dentro la stazione. Un modo innovativo per evitare sprechi e riutilizzare una forma di energia che altrimenti andrebbe dispersa.

RECUPERO ENERGIA IN FRENATA TRENO –

La sperimentazione, nel caso dovesse dare i risultati sperati, servirà come apripista per iniziative di questo tipo in tutta Italia e in particolare nella strategica stazione di Milano Bovisa. Il progetto nasce nel 2012 per mano di FerrovieNord che, in Lombardia controlla 300 km di rete e 120 stazioni su cui transitano circa 800 treni al giorno. I margini di miglioramento dell’iniziativa, che ha richiesto un investimento di partenza di 100mila euro, sono considerati enormi e non solo per FerrovieNord ma per l’intera rete ferroviaria italiana.

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COME FUNZIONA IL RECUPERO DELL’ENERGIA IN FRENATA –

La trasformazione da energia cinetica ad elettrica è resa possibile dai meccanismi di frenata, meno inquinanti e più duraturi rispetto ai precedenti, di cui sono dotati i treni di ultima generazione. Questa energia normalmente viene dispersa in calore quando il convoglio arriva nelle prossimità delle stazioni. Il sistema a firma FerrovieNord e Politecnico, attraverso dei supercondensatori, permette di recuperare tutta l’energia prodotta dalla frenata del treno per poi rilasciarla e alimentare l’impianto di Ferno. Il tutto è reso possibile da un software dedicato che garantisce il controllo del processo.

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RECUPERO ENERGIA DA FRENATA –

La sperimentazione punta a quantificare l’energia che può essere recuperata e il costo di supercondensatori più grandi e potenti. La fase di collaudo tecnico dovrebbe terminare nel mese di marzo con l’obiettivo massimizzare i rendimenti per mettere a disposizione dell’intera rete ferroviaria una preziosa fonte di energia a costo zero.

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