Influenza 2024: sintomi, rimedi e prevenzione

Dura quattro giorni e per un pieno recupero serve una settimana. Quando bisogna preoccuparsi

influenza 2024

L’influenza del 2024 in Italia si è presentata con caratteristiche peculiari rispetto alle stagioni passate. La campagna di sorveglianza ha evidenziato un picco di casi nell’ultima settimana del 2023, seguito da una progressiva diminuzione. Nonostante ciò, l’incidenza rimane significativa, soprattutto tra i bambini sotto i cinque anni. I virus influenzali continuano a rappresentare la maggioranza dei casi, insieme a un’incidenza non trascurabile di altri virus respiratori. Questo scenario sottolinea l’importanza di strategie preventive efficaci, inclusa la vaccinazione, per contrastare l’impatto dell’influenza sulla popolazione.

INFLUENZA 2024

L’influenza è un’infezione respiratoria acuta causata da virus influenzali che circolano in tutti i paesi del mondo. È il caso dell’influenza australiana che nel 2023 ha preso questo nome proprio per essersi manifestata inizialmente in suddetto Paese.

Per l’autunno e l’inverno 2023-2024, L’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva previsto che COVID-19, l’influenza e il virus respiratorio sinciziale (RSV) avrebbero circolato contemporaneamente, aumentando il rischio per le popolazioni vulnerabili, specie quella parte con problemi alle vie respiratorie, e mettendo ulteriore pressione sui servizi sanitari. Ma cosa sta accadendo di preciso con l’influenza nel 2024?

CARATTERISTICHE

L’influenza si caratterizza da un’insorgenza improvvisa di:

La tosse può persistere anche per due settimane o più. La maggior parte delle persone si riprende dalla febbre e dagli altri sintomi entro una settimana senza necessità di assistenza medica. Ma in alcuni casi, per le fasce di popolazione più a rischio, possono emergere complicazioni che vedremo in seguito.

CAUSE

Quando si parla di influenza ci si riferisce a forme di infezione alle vie respiratorie causate da determinati virus a RNA. Rispetto ad altri virus, il virus influenzale è caratterizzato da una notevole mutabilità. Questo genere di virus muta a livello genetico in maniera repentina, portando ogni anno a dover sviluppare vaccini differenti, per rispondere alla domanda sanitaria.

Questi microrganismi appartengono ad una famiglia di virus conosciuta come “Ortomixoviridiae“. Questi si suddividono in 3 tipi: virus A, B, e la meno comune C. Bisogna considerare che il più comune è il tipo A, e in alcuni casi, molto rari, ma non per questo non ripetibili, può provocare vere e proprie pandemie. Uno dei casi più conosciuti è quello dell’influenza spagnola che durante gli anni della Prima Guerra Mondiale ha mietuto circa 80 milioni di persone.

COME SI TRASMETTE

La trasmissione dell’influenza avviene con facilità per via aerea. Come tutti i virus influenzali, la diffusione avviene attraverso la saliva e il muco che fuoriesce dalla bocca con starnutitosse o parlando molto vicini con un’altra persona infetta.

Per un breve lasso di tempo, i virus influenzali possono resistere anche all’esterno dell’organismo umano, quindi, favorendo un contagio anche attraverso il contatto con oggetti, superfici o mani.

SINTOMI

Come accennato prima, si tratta di sintomi comuni da infezione da virus influenzali. Sono virus che intaccano principalmente le vie respiratorie esterne, ma che se non curate o in associazione con patologie già presenti nei soggetti, possono portare a complicazioni.

I sintomi più comuni sono:

  • Tosse forte e duratura
  • Mal di gola e infiammazione
  • Congestione nasale
  • Difficoltà a respirare bene
  • Debolezza e malessere generale
  • Febbre

Si tratta di sintomi comuni anche ad altri virus, come il Covid-19, che spesso è difficile differenziare. Per essere sicuri, è sempre meglio fare un tampone antigenico, specie per i soggetti più a rischio, in particolare, gli anziani oltre i 65 anni.

Per sapere di più su come riconoscerli, leggi: differenza tra influenza e il Covid-19

RIMEDI

La stragrande maggioranza delle persone colpite dall’influenza sperimenta sintomi lievi, che solitamente non richiedono né la consulenza di un medico né l’uso di farmaci antivirali.

In caso di comparsa dei segni caratteristici di questa condizione, la prassi comune prevede il mantenimento dell’isolamento domiciliare al fine di evitare qualsiasi forma di contatto diretto con altre persone.

Tuttavia, è fondamentale sottolineare che se presentate i sintomi dell’infezione e fate parte di gruppi considerati ad alto rischio, oppure se la gravità dei sintomi vi preoccupa in modo particolare, può rivelarsi opportuno contattare il vostro medico di fiducia.

Il medico curante si assumerà la responsabilità di valutare la situazione e di determinare la necessità di effettuare specifici test diagnostici e, se del caso, di prescrivere terapie adeguate in base alle singole circostanze cliniche.

QUANTO DURA

L’influenza dura di solito circa 4 giorni e buona parte delle persone recupera del tutto dal virus in meno di una settimana, senza alcuna sequela significativa.

In alcuni casi, l’influenza può persistere con una marcata sensazione di spossatezza fino anche a due settimane dalla scomparsa dei sintomi.

In caso di influenza stagionale, di solito, la febbre dura per 3-4 giorni almeno. Il tempo di guarigione, ad ogni modo, può variare sensibilmente in base alle condizioni di base del paziente e al contesto.

QUANDO PREOCCUPARSI

L’influenza è davvero raro che possa sfociare in complicazioni per i soggetti sani. Differente è il caso per chi ha patologie di fondo come diabete, cardiopatie o problemi alle vie respiratorie. In particolare, sono gli anziani, i neonati, le donne in gravidanza e gli immunodepressi quelli che rientrano nelle categorie più vulnerabili e per cui è meglio prestare maggiore attenzione.

Cosa può accadere nello specifico? In genere, può verificarsi qualche forma di complicazione a causa di quelle che sono note come coinfezioni. In questi casi, l’organismo, già indebolito dalla prima infezione, e con un sistema immunitario debole, è più a rischio di nuovi attacchi da agenti patogeni esterni. Nuovi microrganismi, quindi, possono attaccare il corpo e dar vita a nuove forme di infezioni batteriche o virali.

Tra le infezioni più comuni che possono complicare l’influenza stagionale conosciamo la polmonite e la bronchite.

È da ricordare che in alcuni casi si possono aggiungere condizioni di disidratazione, sinusiti e infezioni alle orecchie, ossia le otiti.

Nei soggetti con cardiopatie o problemi di natura circolatoria, l’influenza potrebbe aggravare le condizioni di miocardite. Al contempo, possono essere compromessi anche sistema nervoso, muscoli, insufficienza renale o respiratoria.

PREVENZIONE

L’OMS sottolinea l’importanza della vaccinazione contro l’influenza e il COVID-19 per le popolazioni vulnerabili, per ridurre il rischio di malattie gravi o complicazioni. Inoltre, raccomanda pratiche di igiene personale come:

  • Lavarsi regolarmente le mani
  • Coprirsi bocca e naso quando si tossisce o starnutisce
  • Indossare una mascherina in spazi affollati, chiusi o scarsamente ventilati per ridurre la trasmissione dei virus respiratori​

COME PROTEGGERSI DURANTE L’INVERNO:

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