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Cosa sapere sul vaccino antinfluenzale, e 10 consigli per non sprecare soldi e salute

Previsti per il 2017 tra i 6 e i 7 milioni di casi di influenza stagionale. In arrivo due nuovi virus, rispetto allo scorso anno: si chiamano Hong Kong e Brisbane. La protezione inizia solo due settimane dopo la vaccinazione e dura tra i sei e gli otto mesi

COSA SAPERE SUL VACCINO ANTINFLUENZALE –

Arriva l’influenza, spinta anche dalle temperature che si vanno ad abbassare, e torna il dilemma: vaccino sì o vaccino no? Diciamo innanzitutto, per dare una risposta completa a questo legittimo dubbio, che nel 2017, secondo gli avvisi dell’Organizzazione Mondiale della Salute (della quale ci possiamo fidare), circoleranno due nuovi virus rispetto a quelli dello scorso anno. Il primo è chiamato Hong Kong e il secondo Brisbane: stando ai calcoli dell’Università di Medicina di Milano, in Italia, anche per effetto dei due nuovi virus, ci saranno tra i 6 e i 7 milioni di casi di influenza stagionale.

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VACCINO ANTINFLUENZALE –

Una volta avuto il quadro della situazione, ecco 10 consigli che abbiamo sintetizzato grazie al contributo e alla consultazione di diversi esperti, per scegliere se, quando e come fare il vaccino antinfluenzale.

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QUANDO FARE IL VACCINO ANTINFLUENZALE –

Innanzitutto bisogna sapere i tempi della vaccinazione, ovvero il fatto che la protezione contro l’influenza inizia solo due settimane dopo la vaccinazione. E dura tra i sei e gli otto mesi. Dunque, il tempo per pensarci bene sta scadendo e bisogna prendere una decisione definitiva.

  • Chi non deve farlo. Il vaccino antinfluenzale è sconsigliato ai bambini con meno di 6 mesi di età e a chi manifesta i sintomi di malattia come la febbre alta. Ovviamente può essere fatto dopo il decorso della patologia. Chi invece non può sono i soggetti allergici a una o più componenti del vaccino.
  • Scegliere un vaccino annuale. Questo è il modo migliore per ridurre le probabilità di ammalarsi e di contagiare i nostri cari. Ovviamente più membri della famiglia sono vaccinati e meno possibilità c’è di contrarre il virus.
  • Effetti indesiderati. Le controindicazioni più diffuse sono arrossamento, gonfiore, indurimento nella sede dell’iniezione. Di solito però hanno una breve durata, massimo 2 giorni, e non devono destare preoccupazione. In caso si riscontrino sintomi più forti rivolgersi immediatamente al pronto soccorso.
  • Quattro vaccinati su 10 hanno leggere sindromi influenzali. È normale che circa il 42 per cento di coloro che si sottopongono a vaccino, contraggano comunque forme lievi della patologia. Nonostante questo vaccinarsi mette al riparo dalle forme più gravi della malattia.
  • Non prendere sotto gamba l’influenza. In molti tendono a sottovalutare questa patologia commettendo un grave errore. Il ministero della Salute avverte che trascurare l’influenza può portare a polmoniti batteriche, disidratazione, ma anche sinusiti e e otiti nei bambini. Inoltre si stima che ogni anno questa patologia causi circa 8 mila decessi.
  • Chi rischia di più?  Il bersaglio preferito di questa malattia sono i soggetti con più di 65 anni di età che hanno già malattie preesistenti. Allo stesso modo le donne in gravidanza hanno una probabilità maggiore di contrarre il virus.
  • Vaccinarsi anche durante la gravidanza. La comunità scientifica si è espressa pressoché all’unanimità sull’importanza del vaccino antinfluenzale durante i nove mesi della gravidanza. L’ideale sarebbe farlo nel secondo e nel terzo.
  • Protegge anche il neonato. La vaccinazione fatta durante la gravidanza ha anche il vantaggio di garantire la necessaria protezione dall’influenza anche al neonato fino ai 6 mesi.
  • Reagiscono tutti allo stesso modo? I vaccino tendenzialmente funzionano meglio negli adulti sani e nei bambini più grandi. Comunque, anche in quei soggetti in cui è meno efficace, fornisce lo stesso una qualche copertura che è tutt’altro che da sottovalutare.
  • Si risparmia in antibiotici. Questi ultimi sono i primi farmici ai quali si è costretti a ricorrere quando si contrae l’influenza. Fare il vaccino permette di risparmiare in salute oltre che in denaro perché si spende in prevenzione ma si risparmia molto in cure.

ALTERNATIVE AL VACCINO ANTINFLUENZALE –

Se contraete comunque l’influenza, sapete quali farmaci fanno usati? Ecco le regole per l’automedicazione della Fondazione Veronesi:

  • Per la febbre, primo disturbo dell’influenza, si deve ricorrere al farmaco antipiretico soltanto sopra i 38 gradi.
  • Per gocciolamento nasale, starnuti e congiuntivite: antistaminici.
  • Per il naso chiuso: spray nasali con vasocostrittori.
  • Per il mal di gola: colluttori anticongestionanti o antisettici o pastiglie da sciogliere in bocca
  • Per la tosse: se secca, sedativi, se grassa, fludificanti e mucolitici.
  • Per i disturbi intestinali: antidiarrotici come le polveri assorbenti o inibitori della mobilità intestinale. Utili i fermenti lattici, che ripristinano la flora intestinale.

MA CONTRO L’INFLUENZA CI SONO ANCHE I RIMEDI NATURALI:

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