
Come proteggere i reni in maniera naturale, adottando un regime alimentare sano e uno stile di vita regolare, salutare e con una buona dose di attività fisica.
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COME PROTEGGERE I RENI
L’oscura ma delicatissima e vitale funzione dei reni, dai quali dipende tutto l’equilibrio dei liquidi nel nostro corpo e anche la produzione di ormoni, va protetta. In modo naturale, senza lo spreco di farmaci, senza correre il rischio di peggiorare la qualità della vita.
Come? Innanzitutto attraverso la sana alimentazione. Per esempio: più legumi e meno sale. E un’attenzione particolare al peso e alla pressione, evitando comunque il fumo. Insomma: con uno stile di vita in stile Non sprecare.
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COSA FARE PER PURIFICARE I RENI
In Italia ci sono ben 5 milioni di persone che soffrono di malattie renali, e per 50mila di loro purtroppo c’è l’incubo della dialisi. Problemi diffusi, che si possono evitare seguendo questi dieci consigli:
- La cucina mediterranea. Come spesso accade, la prevenzione parte dalla tavola, dalla buona e sana alimentazione. Per proteggere i reni, per esempio, non bisogna esagerare con l’abitudine di mangiare la pasta (che pure serve anche all’attività dei reni come tutti i cereali), con eccessivo condimento. Non esagerare anche con formaggi, latticini e carne rossa. Al contrario, bisogna abbondare con frutta e verdura.
- Largo ai legumi. Tra i principali alleati dei reni, sempre a tavola, ci sono i legumi. Lenticchie, ceci, fagioli: sono davvero preziosi per garantire la funzionalità renale, grazie all’abbondanza di sali minerali e di vitamine e proteine che contengono. Il consiglio dei medici specialisti che curano le malattie renali è di mangiare legumi regolarmente un paio di volte alla settimana.
- Considerare i cibi aproteici. Le proteine di origine animale come quelle contenute nella carne, nei formaggi, nel pesce e nelle uova vanno assimilate con moderazione. È preferibile, per quanto è possibile, inserire nella dieta dei cibi “aproteici” come il pane, la pasta, i biscotti, la farina e il riso prodotti appositamente senza proteine e si trovano anche al supermercato.
- Limitare il sale. Mangiare cibi troppo salati come gli insaccati non aiuta i reni, a causa del sodio. Per questo è opportuno fare attenzione alle dosi utilizzate e agli alimenti che mangiamo. Il dado da cucina così come gli alimenti in salamoia, pur essendo saporiti, sono ricchi di sodio. Quindi è bene consumarli occasionalmente.
- Fare attenzione al girovita. L’obesità è una dei principali fattori di rischio per i reni. Cibi troppo elaborati, spesso, sono anche ipercalorici ed il loro consumo regolare può farci mettere su qualche chilo di troppo. Per non essere in sovrappeso è necessario seguire una dieta equilibrata consente di essere normopeso evitando il rischio di affaticare i reni e mettere chili di troppo.
- Fare gli accertamenti regolarmente. Anche nel caso dei problemi renali, vale il proverbio “Prevenire è meglio che curare”. Non sono necessarie visite particolari. Bastano dei semplici esami del sangue e delle urine, accompagnati da quelli che determinano il livello di creatinina, una sostanza prodotta dal metabolismo muscolare. Normalmente essa viene smaltita totalmente dai reni mentre si trova in dosi massicce nel sangue di chi ha problemi renali.
- Consumare sempre frutta e verdura. Seguire una dieta vegetariana può aiutare ma non è obbligatorio. Tanti tipi di frutta e ortaggi fanno bene ai reni. Patate, cipolle, fragole, mirtilli e sedano sono indispensabili per il loro funzionamento. Forniscono all’organismo le sostanze utili per pulire i reni in modo naturale ed espellere le sostanze di scarto.
- Bere succhi di frutta e tisane. Per prevenire i problemi renali, la regola d’oro è bere regolarmente. Oltre all’acqua possiamo consumare i succhi di frutta naturali come quello ai mirtilli, ricchi di chinino, una sostanza che favorisce l’espulsione delle tossine. Anche le tisane all’ortica, allo zenzero e all’uva ursina sono particolarmente indicate per disintossicare i reni.
Cosa evitare:
- Non prendere troppi medicinali. Se non è strettamente necessario, è meglio evitare l’assunzione di più farmaci. Essi aumentano il lavoro a carico dei reni e nel caso degli infiammatori possono essere addirittura tossici.
- Evitare le bevande zuccherate o alcoliche. Bere regolarmente è fondamentale per l’attività dei reni ma quando si tratta di alcolici oppure di bevande troppo zuccherate bisogna fare attenzione. Esse accelerano la produzione di calcio da parte dell’organismo, con il rischio che si formino dei calcoli renali.
PER APPROFONDIRE: Dieta anti artrosi, la giusta alimentazione per prevenirla senza costosi farmaci
QUALI SONO GLI ALIMENTI CHE FANNO MALE AI RENI
- Carne rossa
- Carne bianca
- Pesce
- Salumi
- Formaggi e latticini
- Uova (tuorlo in particolare)
- Prodotti sotto sale e sott’olio
- legumi secchi
- frutta secca
- cioccolato
CIBI CHE FANNO BENE AI RENI
QUALE VITAMINA FA BENE AI RENI
LE FUNZIONI SVOLTE DAI RENI
- Controllare la pressione arteriosa
- Produrre globuli rossi attraverso l’eritropoietina
- Producono la vitamina D attiva
- Bilanciano il giusto apporto di minerali come il fosforo, il calcio, il potassio e il sodio
CHE COSA SUCCEDE SE I RENI NON FUNZIONANO BENE
- Alterazione del sistema renina angiotensina
- Capacità ridotta di eliminare ioni idrogeno
- Minore capacità di eliminare sodio e acqua
- Inferiore abilità nell’ eliminare il fosforo
- Incapacità di eliminare adeguatamente le tossine
- Ridotta capacità di eliminare l’eritropoietina
- Limitazione nell’eliminare la vitamina D
Nel momento in cui il sistema renina angiotensina subisce alterazioni può portare all’insorgere di patologie cardiovascolari, in genere precedute da ipertensione.
Influisce negativamente sull’ipertensione anche la ridotta capacità di eliminare l’acqua e il sodio. Quest’ultima casistica può provocare anche degli edemi, ossia gonfiori marcati.
L’organismo, inoltre, non riuscendo a filtrare ed espellere correttamente gli ioni di idrogeno, è soggetto all’aumento di acidità ematica, la cosiddetta acidosi.
La permanenza di fosforo e vitamina D comportano una riduzione nell’assorbire il calcio a livello intestinale, alterazioni ossee e vasculopatie, ovvero variazioni delle pareti arteriose in maniera anomala.
Maggiori tossine nella circolazione sanguigna provocano sempre maggiori infiammazioni, indebolimento del sistema immunitario, variazioni metaboliche, disfunzioni dei vasi sanguigni e stress ossidativo.