Come si proteggono i polmoni

Evitate il fumo e il peso eccessivo. Gli esercizi per la buona respirazione. Piante, oli e tisane che aiutano i polmoni

come proteggere i polmoni

La protezione dei polmoni è fondamentale per mantenere una buona salute respiratoria e prevenire malattie come bronchiti, polmoniti o patologie croniche come la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva).

I polmoni sono delicatissimi e vanno protetti innanzitutto con stili di vita corretti: non fumare, evitare fonti di inquinamento, non andare in sovrappeso, fare un’attività fisica regolare, magari dedicandosi ad alcuni sport che fanno particolarmente bene ai polmoni.

Non fumare

I fumatori in Italia sono ancora un esercito: 11 milioni e 600mila, in pratica un cittadino su cinque. E rischiano tanto, in quanto le sigarette aumentano, e di molto, il pericolo di essere colpiti da infezioni respiratorie. Il fumo, infatti, danneggia il tessuto bronchiale e lo rende più suscettibile.

In generale, i polmoni dei fumatori sono in condizioni nettamente peggiori di chi non tocca sigarette, e presentano gli alveoli, dove avvengono gli scambi di ossigeno tra aria e sangue, dilatati e danneggiati: da qui il fatto che un fumatore comunque fa molta più fatica a rispondere a un’aggressione batterica o virale.

Evitare lo smog

Dopo il fumo, tra le cause che mettono a rischio i polmoni c’è lo smog.  Sotto le sembianze delle concentrazioni di particolato e di biossido di azoto. Evitate, dunque, di frequentare, anche in auto, strade troppo trafficate. Controllate che il vostro impianto di riscaldamento non sia troppo obsoleto e inquinante. E innanzitutto frequentate il più possibile zone verdi, dove potete camminare e fare entrare aria pulita nei polmoni per ripulirli. Per la vostra igiene del corpo, cercate sempre di privilegiare prodotti naturali, come quelli che indichiamo in questo articolo; stesso discorso per i detersivi e gli articoli per le pulizie domestiche, come nel caso dell’aceto. E date uno sguardo alle piante che possono aiutarvi a ridurre l’inquinamento domestico.

Non essere in sovrappeso

È quasi un’equazione: chi ingrassa troppo, con il passare degli anni, respira sempre peggio. Al contrario, chi riesce a mantenere il peso sotto controllo vede rallentare il processo di invecchiamento dell’apparato respiratorio. Conclusione: i polmoni si proteggono anche a tavola. Per non parlare degli obesi: il loro collo voluminoso comporta la chiusura della glottide quando si è sdraiati a letto, e quindi il fiato manca.

Fare attività fisica

Lo sport che fa meglio ai polmoni, in termini prevenzione, è sicuramente il nuoto. Ma anche una passeggiata è preziosa. In generale il tempo giornaliero da dedicare all’attività fisica, senza sforzi eccessivi, è di trenta minuti. Un numero alla portata di tutti. Basterebbe iniziare a salire e scendere le scale a piedi, e alla mezz’ora nel corso delle 24 ore ci si arriva facilmente. Se fate una vita sedentaria per motivi di lavoro, prendete una buona abitudine: ogni 30-45 minuti alzatevi dalla sedia e fate due passi. Anche all’interno dell’ufficio. Ottimo il giardinaggio ed efficaci i lavori domestici.

Sport che fanno bene ai polmoni

Alcuni sport fanno particolarmente bene ai polmoni. Come questi:

  • Corsa e jogging: migliora la capacità aerobica e obbliga i polmoni a lavorare di più per ossigenare il sangue. Inoltre si può fare ovunque e non richiede attrezzature costose.
  • Ciclismo: come la corsa, aumenta l’efficienza del respiro e la resistenza polmonare. Preferite zone con poca aria inquinata (campagna, piste ciclabili lontane dal traffico).
  • Nuoto: respirazione controllata, apnee e movimento in acqua lo rendono uno degli sport migliori per la funzione respiratoria. Perfetto per chi ha asma lieve o problemi respiratori (naturalmente sempre sotto consiglio medico).
  • Arti marziali e yoga: in discipline come yoga, tai chi, karate, si dà molta importanza al respiro profondo e controllato. E così riducono stress e migliorano la postura, che influisce anche sulla respirazione.
  • Escursionismo e trekking: camminare in montagna o nei boschi è una combo perfetta per i polmoni. A quote più alte il corpo si adatta a usare meglio l’ossigeno.

Esercizi per la respirazione

Respirare bene è sicuramente un modo utile ed efficace per proteggere i polmoni. Fatelo seguendo i nostri consigli. Poi ci sono attività specifiche che consentono di migliorare la respirazione, come per esempio lo yoga.

Cosa bere per pulire i polmoni

La prima cosa da bere per pulire i polmoni è l’acqua. È bene farlo la mattina, appena svegli, con un bicchiere d’acqua a temperatura ambiente. Potete anche aggiungere mezzo limone fresco. L’acqua fa molto bene ai polmoni che vanno mantenuti idratati e liberi da irritazioni. Anche spremute di arance e di pompelmi aiutano ad assorbire il ferro e migliorano l’ossigenazione del nostro organismo. A partire dai polmoni.

Cibi per proteggere i polmoni

Le migliori, per proteggere i polmoni, sono eucalipto, lavanda e timo. Potete godere dei loro benefici utilizzandole sia per preparare tisane sia sotto forma di oli essenziali.

L’aglio è il numero uno, una sorta di antibiotico naturale, senza alcuna controindicazione, per proteggere i polmoni. Poi vi segnaliamo: cipolle, carote, curcuma, pomodori, zenzero. Tra la frutta non trascurate le arance, i mirtilli e in generale i frutti di bosco.

Segnali d’allarme per i polmoni

Quelli da non sottovalutare sono quattro, chiari e forti. La tosse persistente, che si presenta puntuale al mattino, al risveglio. Il catarro, altro sintomo di una difficoltà polmonare. La mancanza di fiato, per esempio quando si salgono le scale oppure quando si fa uno sforzo che in precedenza non portava alcuna complicazione. Il respiro sibilante, ovvero quando si produce un suono nel momento del respiro: il segnale che l’aria non passa bene attraverso i bronchi.

A fronte di questi indicatori di malessere respiratori non improvvisatevi dottori della domenica e non sottovalutate il valore dei sintomi. C’è da fare una sola cosa: parlarne con il vostro medico di fiducia che vi darà le indicazioni corrette, a partire da alcuni accertamenti.

Come capire se i polmoni sono sani

Vanno fatti, dopo una certa età, anche con una cadenza regolare, per fare il punto sulle condizioni dell’apparato respiratorio. Iniziamo dalla spirometria che può essere semplice o completa. La prima misura l’aria che espira in un secondo con il massimo sforzo e quanto di inspira ed espira al massimo, senza limiti di tempo. La spirometria completa va fatta solo se quella semplice presenta anomali significative: misura la quota di aria che resta nei polmoni dopo l’espirazione massima, indicativa del grado di enfisema ovvero della compressione degli alveoli polmonari.

Sempre nell’ambito dei test vanno segnalati, quando ci sono problemi e secondo le prescrizioni del medico curante, radiografie e Tac del torace (quando ci sono deficit respiratori segnalati dalla spirometria) e broncoscopia, un esame di secondo livello.

Capacità polmonare

La capacità polmonare è la quantità di aria che può essere contenuta nei polmoni, preposti alla fornitura di ossigeno e all’eliminazione dell’anidride carbonica dal sangue. La capacità polmonare varia da persona a persona e sulla base delle diverse fasi dell’attività. In una fase di normale inspirazione, i polmoni possono contenere 3.400-3.700 cm3 di aria, mentre in una fase di inspirazione forzata si arriva fino a 5.000-6.000 cm3.

I vaccini

Due quelli da prendere in considerazione: quello contro l’influenza e quello contro la polmonite. Secondo recenti ricerche scientifiche meno del 20 per cento dei pazienti con Bpco si sottopone all’antipneumococcica, che potrebbe prevenire il 40 per cento delle polmoniti.

Programma RISP per la prevenzione del polmone

Il programma si chiama Risp (Rete italiana screening polmonare) e serve  a fare una diagnosi precoce, e quindi una essenziale prevenzione, dei tumori polmonari che colpiscono i fumatori o gli ex fumatori. Al momento, su 42.000 casi di cancro polmonare all’anno in Italia, 8 su 10 hanno la malattia già in stato avanzato. E invece avrebbero potuto curarsi meglio, e rischiare meno, se avessero fatto una diagnosi in tempi più rapidi. Il programma Risp, attraverso Centro specializzati presenti in diverse regioni italiane, si applica a persone che abbiano un’età compresa tra i 55 e i 75 anni, e che non abbiamo avuto tumori da almeno cinque anni. Un altro requisito è quello di essere un forte fumatore (venti sigarette al giorno per 30 anni o quaranta sigarette al giorno per 15 anni) oppure di essere un ex fumatore da 15 anni o meno, dopo avere fumato almeno 20 sigarette al giorno.

Edema polmonare

Tra le patologie più frequenti che riguardano i polmoni, c’è l’edema polmonare. Si tratta di un eccesso di liquidi che si sono andati accumulando nell’alveolo polmonare, dove avvengono gli scambi di ossigeno tra l’aria e il sangue. Questi liquidi, in quantità eccessiva, creano problemi respiratori. In diversi casi l’edema polmonare è causato da problemi cardiaci, ipertensione, malattie renali, infezioni ai polmoni. Il sintomo più evidente dell’edema polmonare è il respiro molto corto, che si può tradurre anche in rantoli, fino a un senso di soffocamento.

Rischio tumore al polmone

Il rischio del tumore al polmone si moltiplica, in forma progressiva, in proporzione alla quantità di sigarette fumate ogni giorno. In particolare:
  • Il rischio è 14 volte superiore per un normale fumatore
  • Il rischio è 20 volte maggiore per i fumatori incalliti, ovvero le persone che fumano un pacchetto di sigarette, o più, al giorno.
  • Dei tumori al polmone, tra 8 e 9 su 10 sono causati dal fumo di sigarette.

Trapianto del polmone

La grande esposizione dei polmoni ai pericoli del mondo esterno rende quest’organo molto fragile, e talvolta compromesso senza che nessuno se ne accorga. Da qui la difficoltà a fare i trapianti di polmone, quando sono indispensabili. Soltanto il 15 per cento dei polmoni donati, infatti, sono adatti all’impianto a causa dei danni subiti durante la vita e al momento stesso della morte.

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