Demenza senile: cause e prevenzione

Pochi alcolici e tante letture. Curare il diabete ed eliminare il fumo. Avere tante e buone relazioni.

Demenza senile

DEMENZA SENILE

Dieci, solo dieci. Sembrano tanti, ma in realtà sono davvero pochi fattori di rischio se consideriamo la gravità della patologia e quante sono le persone, con l’aumento dell’età media, che rischiano. Parliamo della demenza senile, che purtroppo è in aumento in tutti i paesi del mondo occidentale, anche per la scarsa attenzione ai 10, decisivi fattori di rischio, che hanno molto a che fare con gli stili di vita. Dalla corretta alimentazione al fumo. Dall’attività fisica corretta alla vita sedentaria.

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COS’È LA DEMENZA SENILE

La demenza senile non è una malattia specifica ma si tratta di una condizione neurologica che porta con sé una progressiva perdita delle funzioni cerebrali, tale da interferire con le attività della vita. In linea di massima, i pazienti affetti hanno un’età superiore ai sessant’anni ma sono in aumento i casi di demenza precoce.

Secondo i dati più recenti pubblicati dal Ministero della Salute, sarebbero oltre 1 milione i casi di demenza in tutto il Paese, di cui 600.000 circa solo coloro che soffrono di Alzheimer. E le previsioni non sono per nulla rosee: l’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, avverte che entro il 2030 si potrebbero raggiungere circa 75 milioni di casi nel mondo, con un picco di 132 milioni entro il 2050: 10 milioni all’anno, 1 nuovo caso diagnosticato ogni 3 secondi.

Ma quali sono i sintomi della demenza e in che modo inizia questo processo di degenerazione cerebrale? Scopriamolo insieme.

CAUSE

La demenza senile è l’emergenza del prossimo futuro. Secondo gli specialisti, con l’aumento dell’aspettativa di vita, il numero di anziani che si ammaleranno crescerà in maniera esponenziale.

Il rischio di andare incontro a demenza senile riguarda ognuno di noi. Tuttavia, è possibile tenerla alla larga agendo contro i fattori che determinano la malattia. Ne sono almeno dieci e combatterli significa ridurre notevolmente le probabilità di ammalarsi.

Secondo il primo documento della Lancet Commission on Dementia Prevention and Care, una commissione americana sulla prevenzione e la cura della demenza senile, un caso su tre si potrebbe evitare se le persone facessero attenzione a determinati fattori.

Bisogna tenere in conto che con i dati attuali, non è stata riscontrata alcuna componente ereditaria nelle varie forme di demenza. Con questo si vuol dire che una figlia o un nipote di una persona affetta da Alzheimer o demenza senile non avranno maggiori possibilità, rispetto ad altre persone che non hanno casi in famiglia, di sperimentare una forma di queste condizioni.

SINTOMI

Per quanto riguarda i sintomi, la persona affetta fa fatica ad apprendere e memorizzare le nuove informazioni, tende ad essere ripetitiva, smarrisce spesso gli oggetti e in alcuni casi tende a dare la colpa ai familiari.

A mano a mano che la malattia peggiora, la persona colpita da demenza senile mostra sempre maggiore difficoltà nell’eseguire compiti semplici o complessi come guidare l’automobile o azionare la lavatrice.

A questo si aggiunge la difficoltà nel muoversi in totale autonomia per la strada: si tende a dimenticare il motivo per cui si è usciti di casa o la strada per tornare alla propria abitazione.

Nello specifico, gli specialisti ritengono che la demenza senile si sviluppi attraverso 3 fasi principali:

  1. Esordio: compaiono i sintomi iniziali della condizione. La persona comincia a sperimentare piccoli problemi di memoria, momenti di mancanza di lucidità nel ragionamento, mancanza di iniziativa e lievi difficoltà nell’esprimersi o comprendere nuovi concetti.
  2. Intermedio: peggioramento dei sintomi iniziali e comparsa di nuovi disturbi come confusione, per più momenti al giorno. Capacità limitata nell’articolare il linguaggio e l’insorgere di problemi con la memoria a lungo termine. Il soggetto perde la cognizione del tempo, in alcuni momenti non sa dove si trova e potrebbe avere delle variazioni emotive dovute alla situazione.
  3. Finale (o avanzata): il quadro sintomatologico peggiora, in maniera inevitabile, e condiziona ogni aspetto della vita dell’individuo (necessità di assistenza, anche continua, e difficoltà a svolgere ogni tipo di attività quotidiana).

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FATTORI DI RISCHIO DEMENZA SENILE

Un gruppo di ricercatori dell’università inglese di Oxford ha messo a punto un nuovo metodo, chiamato UKBDRS, per fare uno screening iniziale e avere una prima diagnosi precoce della demenza. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista BMJ Mental Health e prevede la valutazione, con un punteggio finale, di questi 11 fattori di rischio: età, istruzione, diabete, depressione attuale o precedente, precedente ictus, demenza nei genitori, svantaggio economico, pressione sanguigna elevata, colesterolo alto, solitudine, sesso maschile.

PREVENZIONE

Purtroppo non esistono trattamenti specifici per la demenza senile. Non ci sono medicinali in grado di arrestare il processo neurodegenerativo, e le cure si riducono a tentativi di contenimento della progressione della demenza senile, attraverso alcuni farmaci inibitori dell’acetilcolinesterasi, antipertensivi e anticoagulanti.
In compenso, un’intera letteratura scientifica ormai dimostra che la demenza senile si può prevenire con appropriati stili di vita.
  • Studiare. Secondo il rapporto presentato dall’Alzheimer’s Association International Conference di Londra, la prevenzione della malattia deve iniziare presto, a scuola. Uno dei fattori di rischio è il basso livello di istruzione. Quindi, studiare anche per diversi anni della propria vita tiene in forma i neuroni.
  • Evitare l’alcol in eccesso. Chi fa abuso di alcolici ha maggiori possibilità di andare incontro a malattie come l’Alzheimer con l’avanzare degli anni. Quindi, è meglio non consumare troppe bevande alcoliche per tenere sana la mente.
  • Non trascurare l’udito. Chi ha problemi di udito ha maggiori possibilità di andare incontro alla demenza senile. Per questo, è importante risolvere in tempo i problemi di udito senza trascinare la questione per anni rischiando anche un peggioramento dell’udito sesso.
  • Curare l’ipertensione. I soggetti ipertesi hanno maggiori probabilità di ammalarsi, quindi è importante curare l’ipertensione. In questo modo abbasserete il rischio di infarto, ictus e Alzheimer. La pressione arteriosa alta può incidere sulla salute del cervello anche con mini-ictus e problemi alla circolazione come la malattia dei piccoli vasi sanguigni. Ad aumentarne il rischio sono anche patologie come l’aterosclerosi, angiopatia e vasculite cerebrale.
  • Perdere peso. L’obesità è uno dei fattori di rischio. Non sono necessari dei sacrifici enormi a tavola. Basta non fare una vita sedentaria e curare la propria alimentazione, seguendo una dieta equilibrata.
  • Fare attività fisica. Condurre una vita attiva facendo sport è uno dei modi migliori per tenere in forma il corpo e la mente. Aiuta a rilassarvi, tiene lontana la demenza e riduce le calorie in eccesso.
  • Trattare il diabete. I soggetti diabetici hanno maggiori possibilità di andare incontro a questo tipo di problema. Per questo, è importante seguire delle terapie mirate al trattamento del diabete abbassando, al tempo stesso, il rischio di demenza.
  • Migliorare i contatti sociali. Ampliare la propria rete di amicizie e conoscenze consente di mantenere in attività i neuroni. È un fattore importante per tenere alla larga la solitudine e riduce il rischio di demenza senile.
  • Curare la depressione. Superare gli stati depressivi non è semplice ma nemmeno impossibile. La depressione va curata con l’aiuto di professionisti preparati. Questo vi aiuterà a ridurre del 35 per cento il rischio di ammalarvi di demenza.
  • Smettere di fumare. Il fumo oltre a nuocere il fumatore e chi gli sta intorno, aumenta anche il rischio di ammalarsi di demenza senile. Abbandonare quest’abitudine è un toccasana per la salute del corpo e della mente.

QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA LA DEMENZA SENILE E L’ALZHEIMER?

La demenza presenta sintomi comportamentali, cognitivi e funzionali, ma non ancora associati a una precisa diagnosi ed a una patologia. In alcuni casi, poco frequenti, può persino regredire e portare la persona verso una completa guarigione. L’Alzheimer rientar nella categoria della demenza senile, ma è diagnosticato grazie all’esame del medico, alla Tac e persino a un esame del sangue. E non regredisce, ma semmai peggiora.

DEMENZA E PSEUDODEMENZA

Non sempre i tipici sintomi della demenza portano a una diagnosi di questo genere. Può anche trattarsi di pseudodemenza, un processo involutivo del cervello non inarrestabile. I segnali più frequenti della pseudodemenza sono la difficoltà di concentrazione, qualche ritardo psicomotorio, deficit dell’attenzione, fatica a prendere decisioni in tempo rapido, tendenza a dimenticare.Ci sono studi che dimostrano come un 20-30 per cento di diagnosi di demenza in realtà si riferiscono a una patologia di pseudodemenza. Per la quale può essere utile una terapia antidepressiva, che varia da persona a persona.

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