Spreco di tempo. “Noi, professionisti dell’odio” E’ l’ultima frontiera del web

Xerxes e’ l’utente piu’ odiato di I fucking hate you, l’anti-social network piu’ cliccato del momento. Il suo profilo, corredato di foto, video e di una breve descrizione proprio come quello del fratello buono Facebook, presenta la lista dei suoi amici, ovvero persone con le quali ha almeno un nemico in comune, e soprattutto dei […]

Xerxes e’ l’utente piu’ odiato di I fucking hate you, l’anti-social network piu’ cliccato del momento. Il suo profilo, corredato di foto, video e di una breve descrizione proprio come quello del fratello buono Facebook, presenta la lista dei suoi amici, ovvero persone con le quali ha almeno un nemico in comune, e soprattutto dei suoi nemici, utenti da odiare. Sono loro che amano lasciare dei messaggi sulla bacheca del make-up artist newyorkese, e il tenore dei commenti non e’ affatto amichevole. “Ti voglio morto”, scrive Kawasaki, un utente che al posto dell’immagine ha una scritta che dice “Non ho foto perche’ sono brutto”. E poi ancora “Sei disgustoso e stupido”, “Verrai punito dal Signore”, “Sei un mostro” e tanti altri commenti che non possono essere riportati.

Di contro Xerxes si gongola della sua cattiveria e alimenta l’odio dei suoi nemici con frasi come “Mi odiano tutti perche’ sanno che sono meglio di loro e mi seguono dovunque perche’ sono dei cani senza speranza”. E cosi’ via. Storia che si ripete con circa settemila utenti da odiare e insultare, alimentati dagli stessi creatori del network che nella sezione dedicata all’assistenza rispondono alla domanda “questo sito non mi piace, come faccio a cancellare il mio account” con un secco “ucciditi”.

Non c’e’ da sorprendersi per questa esplosione di violenza. L’odio in rete corre da tempo: sotto forma di blog, forum e siti, quasi sempre anonimi, che prendono di mira un determinato personaggio pubblico, o privato, un movimento religioso, politico o culturale, e lo bersagliano con pesanti offese. La novita’ pero’ sta nella formula. Ora l’odio virtuale sposa la struttura del social network. Cosi’ fortunata nella sua versione “buona” da sedurre anche gli hater, odiatori professionisti che si divertono a screditare l’immagine di personaggi pubblici, sfociando spesso nella diffamazione, ma anche privati, trasformando il loro operato in una sorta di bullismo.

I fucking hate you e’ solo uno degli anti-social network che stanno popolando la Rete, come dimostrato da un’inchiesta recentemente pubblicata dal quotidiano spagnolo El Pais. Siti che applicano lo stesso concetto di socialita’ di Facebook e MySpace, declinandolo pero’ in un’accezione negativa. Luoghi dove l’odio puo’ essere espresso a volonta’, perche’ tranquillamente nascosti dall’anonimato, che si sono spinti molto piu’ in la’ del semplice atteggiamento asociale.

Gia’ da diversi anni alcuni network di “isolamento” avevano iniziato a riscuotere successo. Siti come Snubster, Introverster o Isolatr – una pagina finta che gioca sulla provocazione del sociale – propongono una versione “parodiata” del concetto di social networking nella quale ci si piu’ isolare appunto – lo scopo e’ quello di avere meno amici possibile – o costruire inimicizie, spiegando a chi fa richiesta di amicizia perche’ lo si odia e non lo si aggiungera’ tra i propri contatti.

Ma non solo. La moda dell’odio sociale online ha attecchito anche all’interno dello stesso Facebook e una delle applicazioni piu’ scorrette e’ Enemybook, un programma da scaricare per poter gestire i propri nemici come se fossero amici, comunicare loro perche’ si odiano, vedere chi vi ha aggiunto come nemico e diventare amici dei nemici dei propri nemici. Attualmente sono circa mille gli utenti che mensilmente scaricano l’applicazione.

Tra i network di odio piu’ cliccati non puo’ mancare Hatebook, il sito che oltre a giocare con il nome del gemello “buono”, copia da Facebook anche la struttura. Ma tutto in negativo. Qui non si diventa fan, ma hater di personaggi o cose. Qui non si aggiornano i propri profili ma si aggiungono pettegolezzi e insulti sui propri contatti. Qui, semplicemente, si e’ liberi di odiare.

Infine, ultimo arrivato degli anti-social, e’ My Frienemies, dove la parola frienemy significa un nemico travestito da amico, causa spesso di problemi imprevisti in nome di una presunta amicizia. Ecco dunque che chi si iscrive puo’ scegliere chi aggiungere come “frienemy”: odiate le persone che indossano i calzini bianchi? Qui potete fare fronte comune con altri nevrotici del calzino, insultando e ridicolizzando chi li indossa.

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