Consulenze d’oro all’Atac, l’ex manager confessa: «Ho intascato 1,2 milioni»

Le parole pronunciate ai magistrati: «Che vi devo dire? Ho fatto una fesseria». Adesso l’ex amministratore delegato della società punta al patteggiamento, così magari salva il bottino.

CONSULENZE ATAC GABBUTI –

Adesso abbiamo una conferma, anzi una confessione. Mentre l’Atac, l’azienda municipalizzata del trasporto pubblico del comune di Roma soffocava nei debiti, mentre gli autobus restavano nei depositi per mancanza di soldi per i pezzi di ricambio, lui, l’amministratore delegato, oltre allo stipendio intascava anche ricche consulenze. Cosa, ovviamente, vietata dalla legge.

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FINTE CONSULENZE MILIONARIE –

Gioacchino Gabbuti ha fatto la sua confessione al pubblico ministero Laura Condemi, con queste parole: «E’ vero, che cosa vi devo dire? Ho fatto una fesseria». Il meccanismo era molto semplice: Gabbutti, d’intesa con l’x direttore generale Antonio Cassano, si inventava delle consulenze, e affidava alla società Pragmata l’incarico. Peccato che la stessa società è risultata riconducibile proprio a Gabbuti che, in parole povere, pagava sé stesso. E nascondeva i soldi in un conto corrente a San Marino, noto paradiso fiscale nel cuore dell’Italia.

CONSULENZE GABBUTI –

Adesso Gabbuti, sotto inchiesta per peculato, dopo essere stato il numero uno dell’Atac, con amministrazioni di centrosinistra e di centrodestra, sembra intenzionato a scegliere la strada più veloce e indolore: il patteggiamento con la Procura. Magari così spera di riuscire a salvare il suo bottino.

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