Barcellona si fa eco e riduce le emissioni delle stazioni metro

Se prediligere i mezzi pubblici per gli spostamenti urbani è già un comportamento virtuoso, che sicuramente contribuisce alla riduzione del traffico cittadino e del conseguente inquinamento atmosferico, c’è qualcosa che può migliorare ulteriormente l’impatto ambientale complessivo: rendere meno “energivore” le stesse stazioni metropolitane. Per la prima volta a livello internazionale viene fatta un’analisi sul sistema […]

Se prediligere i mezzi pubblici per gli spostamenti urbani è già un comportamento virtuoso, che sicuramente contribuisce alla riduzione del traffico cittadino e del conseguente inquinamento atmosferico, c’è qualcosa che può migliorare ulteriormente l’impatto ambientale complessivo: rendere meno “energivore” le stesse stazioni metropolitane. Per la prima volta a livello internazionale viene fatta un’analisi sul sistema metropolitano prendendo in esame tutte le caratteristiche interne ed esterne dell’edificio che possono incidere sui consumi energetici, prescindendo dai consumi dei treni, che da soli rappresentano il 70% dei consumi totali. Da questo presupposto parte il progetto Seam4Us – Sustainable Energy Management for Underground Stations, finanziato dall’Europa e sviluppato da Cofely, che si inserisce in un più ampio tentativo di ridurre del 5-10% i consumi energetici annuali dei sistemi ausiliari delle stazioni: impianti di ventilazione, illuminazione e trasporti interni ausiliari.

Ai lavori partecipano anche l’Università Politecnica delle Marche ed altri 7 partners europei, e come area pilota è stata scelta la stazione Paseo de Gracia, Barcellona, luogo in cui verrà avviata la prima installazione nel mese di marzo.

L’obiettivo finale del progetto sperimentale è riuscire ad implementare un sistema di ottimizzazione dei consumi e riduzione dell’impatto ambientale applicabile per tutte le nuove stazioni energivore metropolitane, in accorso al Programma Quadro 2011 europeo, volto a finanziare progetti di efficienza proprio per le strutture pubbliche.

Seam4Us si svilupperà così lungo l’arco di 36 mesi, e promette grosse innovazioni in ambito ambientale: se l’esperimento si concluderà rispettando le ipotesi di riduzione dei consumi energetici del 5 – 10%, il risparmio sarà notevole. Gli esperti spiegano infatti come tale percentuale corrisponda più o meno al consumo di 700 abitazioni. Ovviamente, con l’avanzare degli studi e delle valutazioni tecniche, il caso potrebbe essere replicato in altre stazioni d’Europa, facendo fare un grosso passo in avanti alle politiche urbane delle città coinvolte.

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