A cosa fa bene il silenzio

In un mondo dominato dal rumore, diventa vitale lo spazio della quiete. Senza rumori che impediscono di gustare la bellezza di un luogo. E di sognare a occhi aperti

Importanza del silenzio

Dalla casa al luogo di lavoro, dalle strade trafficate di una città alla movida nel centro storico di un borgo: ovunque sentiamo crescere la voglia di silenzio. E perfino nelle più moderne soluzioni per condividere gli spazi di lavoro, il coworking, adesso si cercano arredi e organizzazione degli spazi che garantiscano l’intimità e la concentrazione legate all’assenza del rumore. Viva il silenzio, dunque, da sempre molto celebrato anche nell’universo dell’arte e della letteratura.

IMPORTANZA DEL SILENZIO

Ho letto un breve testo dello scrittore Andrea Bajani sul silenzio, e mi ha colpito l’immagine poetica della forza, del valore, di quell’atmosfera che, detto in modo semplice, si traduce innanzitutto in una mancanza di rumore, forse la principale protesi che accompagna la vita dell’uomo contemporaneo. Scrive Bajani: «Bisognerebbe vedere come l’uomo tratta il mare per tirarne fuori il sale e bisognerebbe dividere in vasche anche il silenzio. Estrarlo dalla terra, aspirarlo dai boschi quando è notte, raccoglierlo a secchielli dalle cantine…. Bisognerebbe fare come si fa con il mare, e dopo avere diviso il silenzio in vasche aspettare, sapendo che l’attesa sarà ricompensata». Certo che sarà ricompensata: il silenzio ci restituisce, con enormi interessi, tante cose, a partire dalla salute che invece viene scossa, e messa a rischio, dall’eccesso di rumori.

QUAL È IL SIGNIFICATO DEL SILENZIO?

Il silenzio può avere diversi significati. Per esempio, segnala, come un termometro, il blocco della parola, la scarsa voglia di parlare con l’altro ( e quindi anche una forma di aggressività), un certo livello di angoscia. Ma non per questo il silenzio può essere classificato come il contrario della comunicazione, anzi. Il silenzio è l’antitesi del rumore, ed è il presupposto della parola. Per la parola serve l’ascolto, e per ascoltare è indispensabile il silenzio. Scrive il sociologo francese David Le Breton (nel libro Sul silenzio. Fuggire dal rumore del mondo, edizioni Cortina) : “Non c’è parola senza silenzio”. Ed è un frate camaldolese, a raccontare nel libro Non sprecare (edizioni Einaudi) come il silenzio sia lo strumento fondamentale per entrare in comunicazione e in contatto con il Divino. Al contrario dello spreco delle parole e del rumore.

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CHE VALORE HA IL SILENZIO?

I danni dell’eccesso di rumore possono essere tanti e non riguardano soltanto la salute fisica, ma anche il nostro equilibrio mentale. Assordati, perdiamo lucidità e serenità. Silenzio, please. Ne abbiamo bisogno come il pane: quando il rumore dei vicini di casa ci assorda, quando siamo fermi a un semaforo (con il rosso) e chi viene dietro strombazza con il clacson, quando proviamo a concentrarci e non ci riusciamo perché qualcosa disturba il nostro cervello. Quanto ci manca, spesso, talvolta tutti i giorni, il silenzio. Ci sembra un oggetto irraggiungibile, fragile e prezioso, che non riusciamo ad afferrare, circondati come siamo dal rumore. È il silenzio (altro che inutili terapie…) che consente di rilassarci, alzando allo stesso tempo i nostri pensieri e regalandoci attimi di sintonia con il mondo.

BENEFICI DEL SILENZIO

Tutti abbiamo bisogno del silenzio. Un bene essenziale, come l’ossigeno per respirare e l’acqua per non morire di sete. E invece lo sprechiamo in un’orgia quotidiana di suoni e di rumori, alcuni inevitabili e altri invece frutto soltanto di cattive abitudini. Frastornati da grandi rumori, pensate a chi ha sfortuna di vivere nell’area a pochi metri dalle piste dell’aeroporto di Ciampino, e da grandi violenze, quelle subite dai cittadini circondati di notte dal caos delle movide metropolitane. Ma anche schiacciati da piccoli suoni, quelli dei gesti e delle consuetudini più semplici, che, sommati nell’arco di un intera giornata, notte compresa, immergono la nostra vita nel tunnel di un quotidiano rumore di sottofondo, dove il silenzio scompare. Il trillo del cellulare, che magari ti sveglia appena hai chiuso gli occhi in treno, il suono di un clacson, a un semaforo, che ti segnala l’attimo, giusto una frazione di secondo, nel quale è scattato il verde e l’automobilista, o il motociclista, alle tue spalle non hanno tempo da perdere.

A COSA BENE IL SILENZIO?

Il silenzio che ha bisogno della solitudine, non come isolamento e distacco dagli altri ma come un’esigenza di pura e semplice quiete, ha una potenza rigenerativa ormai accertata da anni da diversi studi scientifici. In sintesi: grazie al silenzio si rigenerano le cellule cerebrali e nella zona dell’ippocampo si sviluppano nuove cellule che possono diventare neuroni. Da qui l’aumento della memoria e della creatività, e anche delle capacità di apprendimento. In proposito, il silenzio viene suggerito e considerato fondamentale per lo sviluppo sano di un bambino: serve appunto, come la noia, ad alimentare la sua creatività.

ELOGIO DEL SILENZIO

Il rumore eccessivo e inutile soffoca la nostra intimità, i nostri pensieri, come riduce, pensate alle voci che si accavallano in un talk show, un’idea e un progetto che riguardano la sfera pubblica. I costituenti americani, quando si riunirono nella Indipendence Hall per scrivere la Costituzione degli Stati Uniti d’America, fecero coprire di terra le strade che circondavano la sede dei lavori. Anche la politica quando pensa, e deve pensare per essere efficace, ha bisogno di silenzio, e non di urla da pollaio televisivo.

I RISCHI DEL RUMORE PER LA SALUTE

Il primo spreco legato all’eclissi del silenzio riguarda la salute. Secondo le statistiche dell’Organizzazione mondiale per la Salute, le persone con problemi all’udito nel 2001 erano mezzo miliardo, entro il 2030 saranno il doppio. Le cause?

In pratica il rumore che ci assorda non è più soltanto un problema di inquinamento, quello acustico talvolta trascurato rispetto a quello ambientale, ma si è trasformato in un virus che travolge anche il nostro tempo libero, lo spazio del calendario che dedichiamo al sonno, al piacere, alle vacanze. Al riflettere, perché il pensiero ha bisogno del silenzio e se dilaga il rumore è molto probabile che anche i nostri pensieri siano suoni disordinati e compulsivi. D’altra parte, l’inquinamento acustico causato dal traffico, ricordiamolo questo dato quando possiamo utilizzare meno l’auto in città, causa danni al 44 per cento della popolazione dell’Unione europea e costa 326 miliardi di euro alla sanità pubblica della Ue.

RUMORE COME PERDITA DI SERENITÀ

Il secondo spreco, che spesso consumiamo nelle mura domestiche, è una perdita di serenità, se volete perfino di piacere esistenziale. Di una pace anche interiore, che non deve necessariamente passare per un monastero o per un bosco, ma che possiamo conquistare anche abbassando il volume della televisione o di una discussione con i figli. Il professore di filosofia all’università Bicocca di Milano, Duccio Demetrio, e la giornalista Nicoletta Polla-Mattiot hanno creato l’Accademia del silenzio (www.accademiadelsilenzio.org) che non è un luogo di astrazioni intellettuali, ma un’associazione che vuole «diffondere l’ecologia del silenzio nei luoghi di vita, contro l’inutile rumore». Demetrio e Polla-Mattiot ci ricordano quanto il silenzio sia invece utile, direi indispensabile, per migliorare il linguaggio e quindi la comunicazione con gli altri, quanto servano pause, toni bassi e ascolto, per avere una buona relazione con chiunque. E per non affogare la gioia di vivere nel caos devastante del rumore fine a stesso.

RUMORI INUTILI

La parola inglese che traduce l’italiano rumore è noice, che deriva dal latino nausea. L’etimologia rende bene l’idea del fastidio provocato dai rumori inutili, molto sgraditi nell’antichità anche agli dei. Le principali vittime dei rumori inutili (pensate agli eccessi delle movide o alle musiche che tempestano il cervello ormai in un qualsiasi bar) sono gli anziani e i ragazzi. I primi arretrano, perché non riescono a dialogare se la loro voce è coperta da rumori inutili. I secondi si fracassano i timpani. E mentre il silenzio ci rilassa, aumenta in modo naturale il livello dei nostri pensieri e ci accompagna in una diversa sintonia con il mondo, il rumore inutile crea separatezza, da tutto e da tutti, isolamento e stress.

SILENZIO FRASI CELEBRI

  • «In un bacio, saprai tutto quello che è stato taciuto» Pablo Neruda

Il silenzio è discrezione, anche nell’amore. Un velo utile a dare più consistenza ai propri sentimenti, e anche al desiderio, per essere poi squarciato dal gesto più dolce. Un semplice bacio.

 

  • «Prima di parlare domandati se ciò che dirai corrisponde a verità, se non provoca male a qualcuno, se è utile, ed infine se vale la pena turbare il silenzio per ciò che vuoi dire» Buddha

Quanta saggezza concentrata in una sola frase! La tendenza parolaia, così alimentata dalla potenza dei social e in generale della tecnologia, non distingue più il vero dal falso, non si pone minimamente il problema del male che possiamo fare a una persona con quelle parole che valgono pietre, dell’utilità di ciò che stiamo andando a dire. E non ci induce nemmeno a respirare prima di aprire la bocca per parlare.

 

  • «Il silenzio dell’invidioso fa molto rumore»  Khalil Gibran

Quello dell’invidia è un silenzio torvo, nero, che allontana le persone invece di avvicinarle. E non abbiamo bisogno di allungare l’orecchio per percepirlo: è molto rumoroso.

 

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