Gli investigatori, grazie ad attività di osservazione, verifiche sul posto, videoriprese e riscontri sui documenti, hanno accertato che le imprese, autorizzate al trattamento dei rifiuti speciali non pericolosi, avevano realizzato su alcuni terreni di proprietà adiacenti alle stesse aziende una discarica abusiva gettando su un costone materiale edile di risulta. Il materiale, costituito da centinaia di tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi, aveva modificato l’assetto del territorio e, secondo gli investigatori, comportava rischi idrogeologici. Per occultare la discarica, erano stati realizzazione dei terrazzamenti per uliveto senza l’autorizzazione.
Dalle indagini è emersa anche la gestione ed il trasporto non autorizzati di 850 tonnellate di rifiuti, effettuata con mezzi e società non in possesso dei requisiti prescritti dalla legge.
I reati contestati, a vario titolo, a 22 persone identificate nel corso delle indagini, sono realizzazione di discarica abusiva di rifiuti speciali non pericolosi (materiali edili da demolizione provenienti da cantieri), in un territorio in cui vige lo Stato di emergenza nel settore dei rifiuti; traffico di rifiuti, realizzazione di lavori di terrazzamento di terreni a scopo agricolo in assenza dei prescritti titoli autorizzativi e gestione e trasporto non autorizzati di rifiuti speciali non pericolosi. Il sequestro delle società, tutte con sede a Reggio Calabria, è stato disposto dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Procura. L’operazione è stata denominata Terrazzamento.
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