La fabbrica e il comune in guerra da dieci anni

Sono dieci anni che i proprietari dell’Olio Dante, attualmente è la famiglia Mataluni, e il comune di Montesarchio, 14mila anime a metà strada tra Benevento e Caserta, si fanno la guerra. Con l’unico risultato certo di bloccare investimenti, nuove assunzioni, crescita economica sul territorio. Vincenzo Mataluni tre anni fa ha acquistato dalla multinazionale spagnola Sos-Cuetara il marchio […]

Sono dieci anni che i proprietari dell’Olio Dante, attualmente è la famiglia Mataluni, e il comune di Montesarchio, 14mila anime a metà strada tra Benevento e Caserta, si fanno la guerra. Con l’unico risultato certo di bloccare investimenti, nuove assunzioni, crescita economica sul territorio. Vincenzo Mataluni tre anni fa ha acquistato dalla multinazionale spagnola Sos-Cuetara il marchio Olio Dante e ha ereditato, consapevolmente, una serie di vecchi e nuovi contenziosi dell’azienda. I più antichi risalgono a due costruzioni, nell’area destinata agli insediamenti industriali, che secondo l’amministrazione comunale sono state realizzate in contrasto con le norme urbanistiche locali.

Sequestri, dissequestri, cause, Tar: e dieci anni sono volati. Adesso il fascicolo è nelle mani del Consiglio di Stato. Un secondo settore di contenziosi riguarda un impianto ecologico della Dante per produrre energia elettrica, vapore e aria fredda, dalla combustione di gas metano. La struttura è stata completata già quattro anni fa, ma non è mai entrata in funzione perchè l’iter burocratico non è stato completato. Sempre per uno strisciante conflitto tra la famiglia Mataluni e l’amministrazione comunale. Probabilmente per aggirare l’ostacolo e di certo per difendere meglio le ragioni della sua azienda, Vincenzo Mataluni ha pensato bene di farsi eleggere in consiglio comunale, dove è schierato sul fronte dell’opposizione, in evidente conflitto di interessi. E forse anche per questo il suo contenzioso va avanti da dieci anni.

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