Il carrozzone della Croce Rossa ha ingoiato 1 miliardo di euro

Anche il migliore volontariato può diventare un carrozzone. È il caso della Croce Rossa Italiana che continua a divorare soldi pubblici: un contributo dello Stato pari a 180 milioni di euro l’anno, con una spesa pubblica che in appena sei anni ha sfondato la cifra record di 1 miliardo di euro. A che servono tanti […]

Anche il migliore volontariato può diventare un carrozzone. È il caso della Croce Rossa Italiana che continua a divorare soldi pubblici: un contributo dello Stato pari a 180 milioni di euro l’anno, con una spesa pubblica che in appena sei anni ha sfondato la cifra record di 1 miliardo di euro. A che servono tanti soldi? Innanzitutto a tenere in piedi un carrozzone con stipendi, qualifiche distribuite a pioggia e benefit di varia natura. I dipendenti sono diventati oltre 4mila (il commissario ha fatto una cura dimagrante di circa mille unità), ma non ci capisce bene la loro funzione e prchè devono essere tanti visto che alla Croce Rossa italiana lavorano 150mila volontari senza percepire neanche un euro. Mentre l’organico ufficiale si traduce in un conto annuo di oltre 200 milioni di euro. E alle porte della Cri bussano oltre 1500 precari che si sono già rivolti ai tribunali civili per chiedere l’assunzione.

Un’altra anomalia di questo carrozzone del volontariato made in Italy è il numero delle auto blu: sono 23, con tanto di autisti in servizio 24 ore su 24. Quanto ai bilanci, mancano quelli di interi anni e in altri ci sono voci di presunti ricavi che di fatto sono inesigibili. Nell’ultimo bilancio il commissario ha cancellato circa 7mila voci che non avevano fondamento. Peccato, una bella istituzione dell’Italia della solidarietà si è trasformata in uno stipendificio dell’Italia che vive a sbafo dei contribuenti.

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