Arno a secco, record da 100 anni. Rischio acqua razionata in Toscana

Il fenomeno è chiaramente visibile, palese per chi attraversa la splendida campagna toscana: a secco i paesaggi che sono considerati l’archetipo del Belpaese e tra i più suggestivi e armonici al mondo. L’ Arno sta attraversando la più grave siccità degli ultimi cento anni e senza l’arrivo di grandi piogge la prospettiva è un’estate di […]

Il fenomeno è chiaramente visibile, palese per chi attraversa la splendida campagna toscana: a secco i paesaggi che sono considerati l’archetipo del Belpaese e tra i più suggestivi e armonici al mondo. L’ Arno sta attraversando la più grave siccità degli ultimi cento anni e senza l’arrivo di grandi piogge la prospettiva è un’estate di razionamenti d’acqua in tutto il territorio del suo bacino.

A lanciare l’allarme è stata l’Autorità di bacino del fiume toscano e la società del servizio idrico Publiacqua. Per far fronte all’emergenza, i due enti hanno subito organizzato una task-force permanente, formata da esperti incaricati di monitorare costantemente i livelli di portata del corso d’ acqua.

«Non piove da mesi, al momento precipitazioni consistenti non sono previste, il grande invaso fiorentino di Bilancino così a secco d’inverno non si era mai visto: ci troviamo di fronte alla peggiore situazione di siccità degli ultimi 100 anni, più grave anche rispetto quella drammatica dell’estate 2003», hanno messo in chiaro Gaia Checcucci, segretario generale dell’autorità di bacino dell’Arno, ed Erasmo D’Angelis, presidente di Publiacqua. Se nei prossimi mesi queste condizioni non cambieranno, «il rischio è di arrivare all’estate e ritrovarsi costretti a dover effettuare riduzioni e razionamenti a fascia oraria nella distribuzione dell’acqua, in tutto il territorio del bacino dell’Arno», ha aggiunto Checcucci.

Il lago di Bilancino, in effetti, ha già perso metà della sua acqua. Il lago è a 244,78 metri sul livello del mare (rispetto alla media negli anni pari a 250 metri). Contiene 37.188.640 m3 di acqua, poco più di 3 milioni di metri cubi rispetto al picco estivo di siccità, ma circa 25 milioni di metri cubi in meno sulle media. Ma sono sotto tutti i livelli precedenti anche le risorse locali, dalle falde ai pozzi ai fiume e ai torrenti.

Che si tratti di un trend legato al cambiamento climatico e non di un fatto episodico lo dicono altre statistiche. «Nell’ultimo decennio la mancata ricarica di Bilancino, nel periodo gennaio-maggio, non è avvenuta nel 50 per cento dei casi – commenta Gaia Checcucci – fenomeno che è avvenuto nel 2000, 2002, 2003, 2007, 2008. Se guardiamo i dati storici vediamo che è confermata la tendenza del 50% negli ultimi 60 anni».

Affronta il tema anche D’Angelis: «Sembra incredibile parlare di siccità in un mese come gennaio, ma la realtà parla chiaro. Qui non sono sparite le mezze stagioni ma le piogge autunnali e invernali, la neve che caratterizzava questo periodo. Tutte le nostre strutture operative ci segnalano problemi di crollo delle risorse locali, e l’azienda è in allarme permanente. All’orizzonte i meteorologi non avvistano buone notizie e noi sappiamo che se continuerà a mancare la pioggia, avremo problemi seri per la prossima primavera ed estate. Faccio un appello ai cittadini ad un uso responsabile dell’acqua potabile, bastano poche piccole accortezze per non sprecarla, usiamola solo per esigenze strettamente potabili, alimentari e igieniche».

 Virgilio Go Green

 
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