L’Italia non è ancora un Paese green ma è pieno di storie verdi che meritano di essere raccontate. Ne sono convinte la fondazione Univerde e Modus vivendi che per dar voce a queste piccole o grandi eccellenze nostrane hanno lanciato formalmente ieri Green Pride, il primo censimento delle esperienze nella green economy e nella green society italiana. “Dall’anno di Chernobyl (1986), da quello della Prima Conferenza di Rio (1992), da quello della crisi della mucca pazza (2000) la coscienza verde è cresciuta, nell’energia rinnovabile, nella lotta al cambiamento climatico, nella sicurezza alimentare” scrivono congiuntamente i due enti. “Tante le esperienze e le azioni verdi nelle associazioni, nelle istituzioni locali e nazionali, nelle imprese, università, professioni, cultura, politica, religione. C’è di che essere orgogliosi”. Per segnale le proprie “storie verdi” basterà scrivere un breve riassunto dell’esperienza ed inviarla a [email protected] e una commissione di esperti, fra i quali Gianfranco Amendola, Domenico De Masi, Stefano Di Marco, Tessa Gelisio, Marco Gisotti, Rosalba Giugni, Fulco Pratesi, Alfonso Pecoraro Scanio, Mario Tozzi e Giovanni Valentini, valuteranno le storie. Il censimento sarà pubblicato in occasione della conferenza Rio+20.
Un Green Pride per le storie che hanno reso verde l’Italia
L’Italia non è ancora un Paese green ma è pieno di storie verdi che meritano di essere raccontate. Ne sono convinte la fondazione Univerde e Modus vivendi che per dar voce a queste piccole o grandi eccellenze nostrane hanno lanciato formalmente ieri Green Pride, il primo censimento delle esperienze nella green economy e nella green […]