Uk, per un’aria più pulita Londra chiede la collaborazione dell’UE

Il sindaco d Londra Boris Johnson sta pensando di fare richiesta al vice presidente della Commissione europea e Commissario per i trasporti Siim Kallas, affinché venga aumentato il capitale destinato al miglioramento della qualità dell’aria della capitale Uk, come ulteriore passo in avanti per evitare che Bruxelles multi il Regno Unito. In occasione di una […]

Il sindaco d Londra Boris Johnson sta pensando di fare richiesta al vice presidente della Commissione europea e Commissario per i trasporti Siim Kallas, affinché venga aumentato il capitale destinato al miglioramento della qualità dell’aria della capitale Uk, come ulteriore passo in avanti per evitare che Bruxelles multi il Regno Unito.
In occasione di una visita del vice presidente UE a Londra, Kallas prenderà parte, assieme al sindaco Johnson, ad una serie di incontri con i funzionari del trasporto al fine di sensibilizzare circa la necessità di un regolamento ancora più specifico che definisca, ad esempio, la sostituzione di alcune componenti meccaniche come freni e pneumatici dei mezzi di trasporto pubblic; questi elementi sono, infatti, annoverati tra i maggiori responsabili della produzione e del conseguente rilascio in atmosfera di PM10, soprattutto nelle aree centrali della capitale.

Le riunioni saranno inoltre l’occasione per mettere sul tavolo delle trattative il peso della mancata definizione di più rigidi standard di emissioni di ossido di azoto a carico del settore trasporti e dei nuovi veicoli che si sta rivelando un ostacolo al miglioramento della qualità dell’aria. Per questa ragione al Commissario Kallas verrà fatta presente la necessità di considerare l’adozione di nuovi e più rigorosi limiti di emissione transfrontalieri per cercare di ridurre ulteriormente i livelli di inquinamento.
“Faremo notare… con fermezza ma educatamente, che i nostri amici di Bruxelles potrebbero aiutarci notevolmente a migliorare la qualità dell’aria di Londra stringendo i limiti delle emissioni degli Stati membri”, ha ricordato Johnson. “Ma anche stringendo i loro standard per le emissioni di NO2 rilasciato dai veicoli stradali, che a nostro avviso non sono abbastanza rigidi”.

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