Lipu, Wwf e Pronatura segnalano l’ennesima storia italiana che ha dell’incredibile. La notizia arriva dall’Abruzzo, dove la giunta regionale, di concerto con altri enti locali, e’ convinta di aver trovato l’arma letale per stroncare la prostituzione che anima la strada provinciale Bonifica del Tronto. “Stroncare” e’ la parola esatta perche’ il sistema escogitato dagli amministratori abruzzesi e’ quello di tagliare di netto il bosco di circa 28 ettari cresciuto lungo l’argine del fiume. Qualche migliaio di alberi colpevoli di offfrire con le loro fronde riparo e intimita’ ai forzati del sesso.
“Le istituzioni ? scrivono le tre associazioni in un comunicato ? non hanno applicato neanche le attenuanti generiche. Tra queste l’aver assorbito migliaia di tonnellate di anidride carbonica e aver reso all’uomo prezioso ossigeno; l’aver creato una fascia di filtro affinche’ pesticidi, diserbanti e fertilizzanti in agricoltura non arrivassero nelle acque del fiume; l’aver dato ospitalita’ e rifugio a decine di migliaia di animali in un territorio divenuto sempre piu’ ostile alla vita; l’aver difeso dall’erosione dei suoli un’importante area collinare”.
“Niente da fare. Apprendiamo dalla stampa ? prosegue la nota ? che un bosco rigoglioso di 30 ettari che crea gravi problemi all’ordine pubblico verra’ raso al suolo in tre mesi di lavoro, calcolati con meticoloso impegno dai tecnici del locale consorzio di bonifica. Vani finora gli appelli di alcune voci di protesta che si sono levate da increduli abitanti dei luoghi”.
“Lipu, Wwf e ProNatura ? conclude il comunicato ? hanno inviato una lettera alle istituzioni coinvolte con un appello per fermare questa azione priva di qualsiasi senso. Si fermino le motoseghe e si affronti questa situazione moltiplicando l’assistenza sociale e le azioni volte ad alleviare il disagio, senza prendersela con gli alberi e reprimendo, invece, con ancora piu’ forza chi sfrutta decine di donne”.
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