Troppa tecnologia? Una mostra in Svizzera racconta i danni dell’iperconnessione

«Attention, communiquer nuit» è il titolo della mostra che si inaugurerà domani al Museo di comunicazione di Berna. Tesi: l’eccesso di informazioni può essere dannoso alla salute come alcol o tabacco. Questa mostra, aperta sino al 15 luglio, fa pensare ai pericoli che corre chi è «sempre connesso», chi sta costantemente collegato ai social network. […]

«Attention, communiquer nuit» è il titolo della mostra che si inaugurerà domani al Museo di comunicazione di Berna. Tesi: l’eccesso di informazioni può essere dannoso alla salute come alcol o tabacco. Questa mostra, aperta sino al 15 luglio, fa pensare ai pericoli che corre chi è «sempre connesso», chi sta costantemente collegato ai social network. In particolare, il museo si concentra su l’alluvione di informazioni che vengono trasmesse da Internet, e-phone, e-mail, Ipad. Per aiutare gli utenti a gestire meglio il flusso continuo di informazioni, il museo ha costruito al centro della mostra una «clinica» dove i visitatori si possono confrontare con una biblioteca di 12 mila libri, «che è ciò che ogni persona sulla terra dovrebbe leggere per assorbire la quantità di informazioni che riceve quotidianamente». La mostra sottopone ai visitatori anche un questionario, sviluppato dall’Università di Berna, che stabilisce «l’indice di comunicazione personale». L’indice mostra utilità, piacere o dolore nei confronti dell’inflazione di informazioni che riceviamo. «Una volta che il parametro è stabilito, i visitatori ricevono da alcuni allenatori un "trattamento" per avere un "buon comportamento"». Al termine un bancomat dà ai visitatori disintossicati il manuale «Comucaïne», che riassume i consigli forniti dalla mostra.

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