Stayin’ alive: la seconda vita del vinile

Chi ha vissuto gli anni ’70 o almeno ne ha accarezzato le melodie, non potrà che esser caduto nella trappola dell’acquisto di un vinile. Questa piastra circolare, nata nel 1948 che poi divenne il sogno proibito di tutti i teen-ager fino agli anni ’90, condensa il romanticismo musicale con la qualità della riproduzione sonora e […]

Chi ha vissuto gli anni ’70 o almeno ne ha accarezzato le melodie, non potrà che esser caduto nella trappola dell’acquisto di un vinile. Questa piastra circolare, nata nel 1948 che poi divenne il sogno proibito di tutti i teen-ager fino agli anni ’90, condensa il romanticismo musicale con la qualità della riproduzione sonora e dei materiali.

Usciti fuori produzione in gran parte dei paesi e rimasti come oggetti di collezione più che di riproduzione musicale, i vinili possono avere diverse opportunità di riciclo e riutilizzo. Un precursore di questi utilizzi è l’artista Jeff Davis che ha creato la linea “Vinylux”, una linea di prodotti che riciclano i vecchi vinili. Ad esempio, per creare vasi e ciotole oppure per realizzare una borsetta.

Ed è sempre l’anima di un vecchio disco il porta-appunti-porta-cd presentato invece dal sit ArtGallery 18 al prezzo di 30 dollari: un oggetto divertente ed utile realizzabile a casa propria in pochi minuti con coltello, colla naturale e cartone.

Ai più pratici ed ai più esperti forse invece piacerà, con l’aiuto di un seghetto alternativo, cimentarsi nella creazione di ciondoli e monili di tendenza come quelli presentati da "Alarm Industries" sul sito Vlinvling al prezzo di circa 25 dollari l’uno. Ma le idee sono mille, vista la facilità nella lavorazione del materiale che compone il vinile, e quindi non resta altro che procurarsi gli attrezzi giusti in base alla lavorazione che si ha in testa e partire con l’opera.

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