Sprechi Usa / Contratto dorato per una conferenza della Palin all’Università, aperta un’inchiesta

Biglietti aerei di prima classe dall’Alaska alla California o, in alternativa, un jet privato, a condizione che sia un Lear 60 o piu’ grande. Una suite in un hotel di lusso, registrata sotto un nome di copertura, piu’ due camere doppie non lontane. Due bottiglie d’acqua minerale non gassata ancora sigillate sotto il leggio, con […]

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Biglietti aerei di prima classe dall’Alaska alla California o, in alternativa, un jet privato, a condizione che sia un Lear 60 o piu’ grande. Una suite in un hotel di lusso, registrata sotto un nome di copertura, piu’ due camere doppie non lontane. Due bottiglie d’acqua minerale non gassata ancora sigillate sotto il leggio, con due cannucce pieghevoli. Per essere il simbolo dell’America profonda, figura di riferimento per migliaia di madri e famiglie americane alle prese con le durezze della crisi ma ostili a ogni interferenza governativa, Sarah Palin non rinuncia a indulgenze da star. La lista di cui sopra contiene infatti solo alcuni dettagli del contratto, che l’icona dei conservatori ha firmato con la California State University Stanislaus, per il discorso che terra’ nel campus di Turlock il 25 giugno prossimo, in occasione del cinquantesimo anniversario di fondazione. Il documento confidenziale, con i particolari dell’accordo, sarebbe stato trovato in un cassonetto dei rifiuti venerdi’ scorso da due studenti, messi sulle sue tracce da una voce secondo cui le autorita’ del campus stavano distruggendo dei fascicoli. I due lo hanno poi fatto pervenire a Leland Yee, senatrice democratica dello Stato.

APERTA UN’INCHIESTA – La diffusione dell’accordo ha spinto l’Attorney General della California e candidato democratico alla carica di governatore, Jerry Brown, a ordinare l’apertura di un’inchiesta formale sulle finanze della Fondazione Stanislaus, l’organizzazione non profit legata all’Ateneo, per verificare se il college statale abbia violato o meno le leggi sulla trasparenza delle istituzioni pubbliche, tenendo segreti i dettagli del contratto. Sarah Palin non c’entra – ha detto Brown ?, vogliamo accertare che il denaro pubblico o raccolto con le donazioni venga usato per scopi educativi e non un dollaro sprecato o speso male. Il documento, almeno le 5 pagine di esso che sono state rese pubbliche, non specifica il compenso della Palin, ormai nella fascia alta degli oratori americani e pagata fino a 100 mila dollari a discorso. Ma il presidente dell’Universita’, Hamid Shirvani, difende la sua scelta. Accusa ignoti di aver rubato le copie del contratto per montare un teatro politico. E spiega in una dichiarazione, che una clausola dell’accordo gli impedisce di pubblicarne i termini, ma che la partecipazione di Sarah Palin all’evento sara’ un affare per il college: i biglietti per ascoltarla sono stati infatti venduti a 500 dollari l’uno, con un incasso senza precedenti di 200 mila dollari che andranno a rimpinguare le casse dell’Ateneo.

RICADUTA D’IMMAGINE – Con qualche ragione, Shirvani ha notato che se avesse invitato il regista Michael Moore o Al Gore nessuno avrebbe strabuzzato gli occhi o sollevato questioni. La vicenda potrebbe avere qualche ricaduta d’immagine negativa per Sarah Palin. Sempre piu’ impegnata a costruire la sua immagine populista e popolare, di eroina che interpreta il mood conservatore e anti-statalista degli americani veri, in vista di una possibile candidatura repubblicana alla Casa Bianca nel 2012, l’ex governatrice dell’Alaska e’ anche diventata una fiorente macchina da soldi, incassando in meno di un anno ben 12 milioni di dollari in cachet per discorsi e diritti d’autore. Una virtu’, nello spirito dell’America. Ma i dettagli delle sue abitudini a cinque stelle potrebbero nuocerle.

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