Sprechi pubblici. Lo Stato ha un miliardo investito in scrivanie

Scrivanie e arredi per ufficio del valore di un miliardo di euro per Monsu’ Travet. I tre milioni di pubblici dipendenti dovranno pur lavorare seduti e con le carte appoggiate su un qualcosa di piano; ma fa certo sensazione che il valore degli arredi per ufficio, scrivanie comprese, sia raddoppiato dal 2004 al 2008, per […]

Scrivanie e arredi per ufficio del valore di un miliardo di euro per Monsu’ Travet. I tre milioni di pubblici dipendenti dovranno pur lavorare seduti e con le carte appoggiate su un qualcosa di piano; ma fa certo sensazione che il valore degli arredi per ufficio, scrivanie comprese, sia raddoppiato dal 2004 al 2008, per la precisione da 468 milioni a 936 milioni di euro.
Per fortuna lo Stato ha investito molto di piu’ in qualcosa che sta sopra le scrivanie: i computer. Nel 2004 il valore dell’hardware pubblico superava a stento i 20 milioni di euro; alla fine del 2008 era arrivato a sfiorare gli 849 milioni, piu’ di quaranta volte tanto.
I numeri delle attivita’ e delle passivita’ della Repubblica sono contenuti in un documento compilato con pazienza certosina dalla Ragioneria generale dello Stato: una novantina di pagine zeppe di cifre che riassumono la ricchezza, ma anche i debiti, del Paese. Un patrimonio che, mettendoci dentro tutto – dalle spiagge ai siti archeologici, dalle attivita’ finanziarie alle strade ferrate, dalle armi da guerra agli strumenti musicali, dai fabbricati ai libri e cosi’ via – nel periodo considerato e’ peggiorato di 165 miliardi e mezzo di euro. Perche’? La Ragioneria osserva che, sebbene le attivita’ siano aumentate di 87 miliardi di euro, le passivita’ sono cresciute ancor di piu’ da 1.870 a 2.123 miliardi di euro. In particolare, il debito a medio-lungo termine – Bot, Cct, Btp, Ctz, Certificati di credito del Tesoro, prestiti esteri – hanno fatto segnare un incremento superiore al 10%, mentre i debiti diversi, monete in circolazione e residui passivi, l’incremento e’ stato del 173 per cento.
L’Italia e’ indebitata, lo sappiamo. Per fortuna abbiamo a garanzia del debito un patrimonio fra i piu’ ricchi del mondo. La consistenza complessiva dei beni patrimoniali pubblici, a fine 2008, ha raggiunto la cifra stellare di oltre 51mila miliardi di euro. Il solo valore dei nostri beni demaniali, artistici e storici viene stimato dalla Ragioneria nella bella cifra di 13.615 miliardi di euro: per fare un confronto di grandezze, il nostro debito pubblico, che pure sappiamo essere molto elevato, viaggia intorno ai 1.700 miliardi euro. I soli beni classificati come vendibili raggiungono i 3.222 miliardi di euro.
Insomma, siamo ricchi di patrimonio e un po’ scarsi di entrate, come quelle famiglie blasonate che si sono adagiate nel benessere che fu.

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