Sprechi: 10 milioni buttati per il parking bloccato a Roma

Dieci milioni. Euro piu’, euro meno, e’ questo il prezzo che alle casse del Campidoglio e’ costato il “no” al parcheggio da 700 posti ideato dalla giunta Veltroni nel ventre del Pincio. E qualche centinaio di elementi – palo dacciaio piu’ palo meno – per sostenere la soletta di cemento che, secondo un progetto in […]

Dieci milioni. Euro piu’, euro meno, e’ questo il prezzo che alle casse del Campidoglio e’ costato il “no” al parcheggio da 700 posti ideato dalla giunta Veltroni nel ventre del Pincio. E qualche centinaio di elementi – palo dacciaio piu’ palo meno – per sostenere la soletta di cemento che, secondo un progetto in via di definizione, coprira’ i resti romani venuti alla luce durante i sondaggi archeologici sotto piazzale Napoleone I.

Sono passati otto mesi da quell11 settembre in cui il sindaco Alemanno e la sua maggioranza decisero di bloccare i lavori portati avanti dalla stazione appaltante Atac: uno stop anche alle polemiche che avevano visto schieramenti trasversali nel cuore del Pdl (si’ al parking del sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro e no secco del capogruppo alla Camera Cicchitto) e dentro il centrosinistra (si’ del Pd no dei Verdi), ma anche (con toni sfumati) allinterno della commissione di probi viri nominata dal sindaco (Muratore, La Regina, Mattei, Rossi e Schiattarella). Ed ecco che lo strappo del “piano-parking”, ideato in vista della pedonalizzazione del Tridente, presenta il conto. Alla Sac – la societa’ del gruppo Cerasi che ha redatto il progetto, iniziato e pagato scavi e sondaggi archeologici – il Campidoglio corrispondera’ sette milioni di euro. Piu’ i tre (3 milioni) stanziati per riportare il Pincio alla situazione precedente allo scavo e restituirlo finalmente ai romani. Dieci milioni, insomma, per saldare il conto con i costruttori romani. Mettendo di fatto una pietra sopra a possibili ricorsi e richieste di danni.

Lasciati tutto linverno alle intemperie (nonostante il soprintendente archeologo statale, Angelo Bottini, in autunno avesse chiesto di coprirli), i resti dellimpianto idrico, con vasche, canalizzazioni e gallerie voltate (strutture che un quotidiano inglese, forse con un pizzico di ironia, defini’ la “Pompei segreta del Pincio”), saranno nei prossimi mesi coperti da una soletta in cemento armato. Il progetto non e’ semplicissimo, e sono due le e’quipe che ci stanno lavorando.

Il piano dovrebbe essere pronto entro la fine del mese. E prevede che sopra la piastra venga in seguito ripristinato il verde cosi’ come laveva disegnato Giuseppe Valadier. Ma il restauro dellarchitettura dei giardini come si sposa con una spianata di cemento che potrebbe essere sostenuta, secondo alcune indiscrezioni, da centinaia di pali metallici?

Questa la domanda alla quale dovranno rispondere architetti e ingegneri strutturisti. Mentre gli esperti progettano, gli operai hanno iniziato a gettare le prime palate di terra. I lavori di rinterro delle parti del giardino ottocentesco non interessate da preesistenze archeologiche, dovrebbero durare 5-6 mesi. Intanto, in vista anche del concorso ippico di piazza di Siena, e’ stata smontata la recinzione “verde-Atac” che divideva, inutilmente, in due viale delle Magnolie.

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