Scuola, cercasi sponsor per i banchi

A scuola come in chiesa: i banchi possono essere comprati da volenterosi privati e il loro nome sara’ impresso per sempre sugli stessi, su un’apposita targhetta. E’ quanto previsto da un apposito bando, Dedicare i banchi, con cui la Provincia di Barletta-Andria-Trani invita i privati, interessati a sponsorizzare banchi e sedie delle scuole superiori, a […]

A scuola come in chiesa: i banchi possono essere comprati da volenterosi privati e il loro nome sara’ impresso per sempre sugli stessi, su un’apposita targhetta. E’ quanto previsto da un apposito bando, Dedicare i banchi, con cui la Provincia di Barletta-Andria-Trani invita i privati, interessati a sponsorizzare banchi e sedie delle scuole superiori, a presentare un’apposita domanda. Il tutto entro e non oltre il 30 novembre prossimo, attingendo le informazioni necessarie sul sito dell’ente (www.provincia.bt.it).

Costo della sponsorizzazione completa e’ 69,80 euro piu’ Iva per banco e sedia. Ma, ovviamente, si possono sponsorizzare anche piu’ di un completo banco-sedia. L’idea e’ venuta all’assessore all’Istruzione della Bat, Pompeo Camero, che si e’ trovato a fare i conti con un numero di iscrizioni imprevedibili. Soprattutto nelle scuole professionali – spiega Camero – c’e’ stato un incremento delle iscrizioni rispetto agli anni precedenti. Cosi’ che a Bisceglie, ad esempio, si e’ formato un istituto autonomo.

Quindi, occorre comprare arredi ex novo che non sono solo banchi, ma anche lavagne, scrivanie, armadi e altro materiale necessario per le segreterie amministrative. Abbiamo gia’ fatto partire il bando. Ma l’idea di recuperare qualche soldo, e soprattutto poter sostituire arredi vecchi di decenni, ha fatto meditare l’idea di permettere alle aziende di sponsorizzare banchi e sedie. Dobbiamo garantire ai ragazzi – sostiene l’assessore – la migliore qualita’ possibile della vita nelle scuole. Consideriamo che ci sono tanti problemi negli istituti, compresa la mancanza di aule. Invitare la societa’ a dare una mano, mi e’ sembrata una buona idea. Del resto – conclude – ci sono diversi Comuni in Italia, ma credo nessuno in Puglia, ad aver sperimentato con successo questo sistema innovativo.

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