Giustificate come “spese istituzionali”, in realtà erano sigarette, pranzi nei ristoranti più alla moda di Milano e addirittura cioccolatini. Sono i rimborsi richiesti da quasi tutti i consiglieri della maggioranza della giunta uscente della Regione Lombardia guidata dal governatore Roberto Formigoni.
Quando lo scorso 10 ottobre i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria si sono recati in Regione per acquisire i rendiconti dal 2008 al marzo del 2011 relativi ai rimborsi garantiti ai gruppi consiliari del Pdl e della Lega, probabilmente non pensavano di scoprire così tante anomalie.
Sarebbero circa 40 i consiglieri indagati. Per loro il sospetto è quello di aver ottenuto rimborsi con soldi pubblici per spese del tutto poco istituzionali.
Come se non bastassero i 9mila euro al mese e gli infiniti privilegi e benefit, i consiglieri a quanto pare avevano l’abitudine di coprire sotto la voce “extra” buona parte delle proprie spese personali aggirando così il controllo della Corte dei Conti che verifica solo il saldo finale e non le singole voci di spesa.
Peculato quindi: questa l’accusa da cui non sono esclusi neppure i capigruppo in Regione del Pdl e della Lega Nord, Paolo Valentini e Stefano Galli.
Un ulteriore tassello da aggiungere quindi alla ormai lunghissima lista di sprechi e sperperi di denaro pubblico che dalle Regioni, alle Province fino ai Comuni sembra orma infinita.