Risparmio energetico, cosa fare dopo lo stop alle detrazioni

Risparmio energetico con autorizzazione e fino ad esaurimento dei fondi. Chi non riesce ad avere la detrazione fiscale del 55%, pero’, avra’ in automatico quella del 36% per ristrutturazione per le somme spese nel 2008. Negli anni successivi, invece, non ci sara’ piu’ nessun meccanismo automatico. Cosa fare, dunque, alla luce di queste novita’ contenute […]

Risparmio energetico con autorizzazione e fino ad esaurimento dei fondi. Chi
non riesce ad avere la detrazione fiscale del 55%, pero’, avra’ in automatico
quella del 36% per ristrutturazione per le somme spese nel 2008. Negli anni
successivi, invece, non ci sara’ piu’ nessun meccanismo automatico. Cosa fare,
dunque, alla luce di queste novita’ contenute nel decreto fiscale varato venerdi’
28 dal governo? Ecco punto per punto gli interventi interessati e la nuova
procedura prevista.

Per i lavori eseguiti fino a dicembre 2007 nessun blocco alle detrazioni –
Le novita’ contenute nel decreto di venerdi’ scorso riguardano solo chi ha
eseguito lavori o pagato le spese a partire dal 1 gennaio di quest’anno. Per
tutte le detrazioni richieste con il 730 o con Unico a maggio non ci sono
restrizioni:le detrazioni d’imposta, se spettano, si otterranno esattamente
come previsto anche per i prossimi anni.
Per i lavori dal 2008 al 2010 detrazione fino all’esaurimento dei fondi – Per
le spese sostenute nei tre periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31
dicembre 2007, invece, sono stati stanziati rispettivamente, 82,7 milioni di
euro per il 2009, 185,9 milioni per il 2010, e 314,8 milioni per il 2011, e il
meccanismo prevede che sara’ possibile avere l’agevolazione fiscale solo fino
all’esaurimento dei fondi. Dopo di che la detrazione del 55% non sara’ piu’
concessa. Per questo occorrera’ presentare un’apposita domanda. Solo se c’e’ una
risposta positiva si potra’ godere della detrazione nella prossima dichiarazioen
dei redditi.

Per le detrazioni per il 2008 domande dal 15 gennaio al 27 febbraio 2009 – .
La domanda puo’ essere inviata esclusivamente in via telematica, anche mediante
i Caf, e il modulo da compilare sara’ pubblicato entro la fine di dicembre sul
sito dell’Agenzia dele entrate. Nel modello dovra’ anche essere indicato il
numero di rate annuali in cui si sceglie di ripartire la detrazione, c da un
minimo di tre ad un massimo di 10. Per i lavori pagati nel 2008 le domande
potranno essere presentate dal 15 gennaio al 27 febbraio 2009. Per i lavori
effettuati nel 2009 e nel 2010, invece, la domanda dovra’ essere presentata 1
giugno e fino al 31 dicembre di ciascun anno.
Si’ alla detrazione se c’e’ una risposta entro 30 giorni, se no vale il silenzio-
rifiuto – In base a quanto stabilisce il decreto, l’Agenzia delle entrate
esaminera’ le richieste di detrazione secondo l’ordine cronologico di invio, e
se la risposta e’ positiva arrivera’ entro 30 giorni, anche in questo caso
esclusivamente in via telematica direttamente al contribuente interessato. In
assenza di risposta, invece, non si potra’ usufruire della detrazione del 55%,
in quanto si applica il principio del silenzio-rifiuto. L’Agenzia, comunque,
comunichera’ sul sito l’esaurimento dei fondi a disposizione.

Senza risposta non tutto e’ perduto: dal 55% al 36% in via automatica per le
somme spese nel 2008 – Chi non ha risposta, o non puo’ piu’ fare la domanda per
esaurimento di fondi non perdera’ pero’ l’intera detrazione alla quale avrebbe
avuto diritto, percho’ l’agevolazione fiscale saro’ trasformata in automatico
nella detrazione del 36% per ristrutturazione. Il beneficio sara’ riconosciuto
sino ad un importo massimo di 48.000 euro per ciascun immobile, in 10 rate
annuali di pari importo. Per godere di questa detrazione e’ necessario inviare
la comunicazione di inizio lavori a Pescara perche’ se ne ha diritto per
decisione dell’Agenzia delle entrate. Resta da chiarire, pero’, cosa accade se
per il 2008 e’ stata presentata gia’ una richiesta di detrazione per
ristrutturazione, nel caso in cui, sommando i lavori di ristrutturazione agli
interventi per risparmio energetico, l’importo dovesse essere superare il tetto
di 48.000 euro per immobile. Per gli anni successivi, invece, come si legge
nella relazione al decreto, il meccanismo di passaggio dal 55% al 36% non sara’
automatico “in quanto contribuenti persone fisiche gia’ sono a conoscenza
delle modifiche normative intervenute nella disciplina della detrazione per gli
interventi di riqualificazione energetica degli edifici e conseguentemente
della eventualita’ di non poterne fruire per esaurimento dei fondi stanziati.”
Per cui a quel punto la detrazione diventa “a scelta”: o si rischia il 55% o si
punta sul 36%. Il che significa, come avevamo sottolineato gia’ tempo fa, che
per evitare di trovarsi senza detrazione e’ bene inviare anche la comunicazione
a Pescara prima dell’inizio dei lavori. In questo modo se si resta fuori dalle
somme stanziate si ha la certezza di ottenere l’altra agevolazione.

Ma per chi non ha capienza nell’imposta nessuna restituzione del 55% – In ogni
caso e’ bene ricordare che le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico
non costituiscono un credito d’imposta ma una detrazione, esattamente come nel
caso delle agevolazioni per ristrutturazione. Questo vuol dire che chi non ha
abbastanza tasse da pagare comunque non avra’ la possibilita’ di godere di nessun
rimborso dei soldi spesi per pannelli, doppi vetri, caldaia a condensazione o
coibentazione dell’immobile. Quindi chi negli anni passati ha sempre avuto una
dichiarazione con un credito e un relativo rimborso (in seguito alla
detrazione, ad esempio, di spese per l’istruzione, sanitarie, del mutuo ecc.) e
di conseguenza non ha capienza nell’imposta, non ha alcun modo di beneficiare
degli incentivi fiscali per risparmio energetico.

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