Tanti dubbi e tanti aspetti ancora da definire. L’intenzione di fare il punto sul mercato delle rinnovabili si confronta con la realtà di una situazione che rimane contraddittoria. Il settore è ancora vitale, ma arrivano pure i primi segnali di crisi, che colpiscono in maniera disomogenea i vari comparti. E così non deve sorprendere che da tutti gli attori del mondo dell’energia green arrivino richieste di chiarimento. E di stabilità più che di aiuto. Indirizzate, in primis a tutti i riferimenti istituzionali: al nuovo governo, al ministro delle Politiche Agricole e Forestali Mario Catania, al ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera e al ministro dell’Ambiente Corrado Clini.
Il settore del fotovoltaico, ad esempio, aspetta di sapere con certezza se saranno 6 o 7 i miliardi del Quarto Conto Energia. Perché altrimenti c’è la paralisi e si allontana l’obiettivo di raggiungere prima del 2016 la grid parity. Attendono nuove dal governo soprattutto le “altre” rinnovabili. Clini ha appena promesso che entro febbraio il governo dirà come saranno supportati anche eolico (attualmente in panne, con i player del settore con i player del settore che dirottano gli investimenti all’estero), geotermico (gli incentivi per questa fonte ancora “più alternativa” sono al momento troppo deboli), solare termico (gli operatori dicono che il governo non punta abbastanza su questa opzione), biomasse (potenziale enorme, triplo rispetto alla produzione attuale e quindi situazione frustrante per gli addetti).
Gogreen
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