Realizzato l’idroelettrico che alimenterà il castello di Windsor

Continua con successo il progetto ambientale voluto dalla regina Elisabetta d’Inghilterra. L’Agenzia per l’Ambiente ha infatti confermato che uno dei maggiori progetti di energia idroelettrica del Regno Unito, composto da due megaturbine, sta per essere terminato nelle acque del Tamigi proprio nei pressi del castello di Windsor, che presto potrà utilizzare energia green. I due […]

Continua con successo il progetto ambientale voluto dalla regina Elisabetta d’Inghilterra. L’Agenzia per l’Ambiente ha infatti confermato che uno dei maggiori progetti di energia idroelettrica del Regno Unito, composto da due megaturbine, sta per essere terminato nelle acque del Tamigi proprio nei pressi del castello di Windsor, che presto potrà utilizzare energia green.

I due dipostivi Archimede, da 40 tonnellate l’uno, sono stati istallati nel Romney Weir nel corso del week end scorso come parte del progetto da 1,7 milioni di sterline portato avanti dalla Southeast Power Engineering e finanziato dalla Summit Asset Management. Una volta completato il progetto sarà in grado di fornire 300 kWh di elettricità, ovvero la metà dell’energia normalmente impiegata nel castello rispettando così un Accordo di Fornitura stretto con la Casa Reale.

“Siamo costantemente alla ricerca di nuovi modi di risparmiare e di fornire energia per rimanere il più possibile ecocompatibili anche in futuro”, ha detto il vice tesoriere della Casa Reale confermando Che l’elettricità prodotta in eccedenza sarà rivenduta alla rete nazionale dalla Southeast Power per essere utilizzata nelle case della contea di Windsor. L’Agenzia per l’Ambiente, che ha approvato il progetto, ha inoltre dichiarato che i cittadini dell’area limitrofa hanno voluto partecipare al progetto scegliendo il colore marrone dorato per i due dispositivi, che sono stati prodotti dalla Landustrie, con sede nei Paesi Bassi.

Steve Naylor, esperto per il settore idroelettrico della Environment Agency, ha riferito che la messa in funzione dell’impianto è prevista per febbraio, con un ritardo di due mesi rispetto agli accordi, sperando che sia di stimolo alle comunità per la diffusione di altri sistemi energetici a basso impatto ambientale. “Ovviamente è un bel colpo per uno sviluppatore energetico poter dire di avere la Regina tra i suoi clienti” ha dichiarato Naylor nella speranza che l’idroelettrico possa preso contribuire al mix energetico fornendo l’un per cento della produzione rinnovabile offrendo alla comunità vantaggi economici e ambientali.

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