Policlinico di Messina, Nas: “Gravi e pericolose carenze igieniche”

Gravi e pericolose carenze igienico-sanitarie, strutturali e tecnico impiantistiche. il risultato dell’ispezione dei carabinieri del Nas al Policlinico di Messina su incarico del ministro della Salute, Ferruccio Fazio, dopo la lite tra i medici in sala parto e per la denuncia di una donna che ha espulso il feto in bagno per la mancata assistenza […]

Gravi e pericolose carenze igienico-sanitarie, strutturali e tecnico impiantistiche. il risultato dell’ispezione dei carabinieri del Nas al Policlinico di Messina su incarico del ministro della Salute, Ferruccio Fazio, dopo la lite tra i medici in sala parto e per la denuncia di una donna che ha espulso il feto in bagno per la mancata assistenza dei medici che, secondo l’accusa, non sarebbero intervenuti perche’ obiettori di coscienza (per questo caso Fazio ha inviato ispettori). Al centro di un’inchiesta anche la morte sospetta di una sessantenne.

ISPEZIONE – Nel Policlinico di Messina sono state rilevate carenze igienico-sanitarie, strutturali e tecnico impiantistiche tali da costituire pericolo per la salute dei degenti e del personale operante, in violazione alla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e di degenza, nonche’ presenza di farmaci accantonati nelle corsie dei vari reparti e mancato rispetto dei percorsi sporco/pulito, sono le prime risultanze dell’ispezione. Una delle tre sale operatorie di chirurgia vascolare e’ stata chiusa dalla direzione sanitaria dell’ospedale. Nel pronto soccorso pediatrico e’ stata riscontrata la presenza di 50 confezioni di farmaci scaduti da circa due anni. Nell’area dell’unita’ di terapia intensiva coronarica e’ stata trovata la carcassa di un pipistrello ricoperta di ragnatele. Nei corridoi seminterrati di collegamento tra i vari reparti, adoperati anche per il trasferimento dei degenti, sono stati trovati accumuli di detriti, immondizia e materiali in disuso, nonche’ rilevate diffuse perdite d’acqua dalle tubazioni. L’ispezione proseguira’ anche nei prossimi giorni.

L’INCHIESTA – Non ci sono stati ritardi, dalla chiamata dell’anestesista, per il taglio cesareo, al suo arrivo sono passati 20 minuti, ha detto il prof. Vincenzo Benedetto, dopo essere stato interrogato mercoledi’ mattina dalla procura di Messina sulla lite che ha avuto con un altro ginecologo, Antonino De Vivo. Non c’e’ stato nessun scontro fisico di nessun tipo fra noi due – prosegue Benedetto -. In tutti questi anni inoltre, non ho mai avuto a che fare con De Vivo. Lui e’ assegnatario di una borsa di studio e quindi gli e’ assolutamente vietata qualsiasi attivita’ di assistenza. Non c’e’ mai stata rivalita’ personale tra noi due data la differenza di eta’. Ribadisco – prosegue Benedetto – gli auguri migliori per la signora Salpietro. Al momento opportuno quando si sara’ risolto tutto e le acque si saranno calmate saro’ disponibile a spiegare alla signora le cose come sono andate.

LA MAMMA – Intanto Laura Salpietro, la donna ricoverata al Policlinico, vittima della lite tra i medici, ha potuto vedere questa mattina per la prima volta il piccolo Antonio. Lo ha potuto prendere in braccio e, a quanto pare, anche allattarlo. Una conferma ulteriore del miglioramento delle condizioni di entrambi dopo le preoccupanti conseguenze del parto. Il bimbo, pero’, restera’ ancora in osservazione per alcuni giorni prima delle dimissioni sui cui tempi non ci sono certezze. Nelle scorse ore la donna ha presentato ai carabinieri la sua querela. Finora infatti c’era solo la denuncia del marito. Ha confermato che la gravidanza era stata perfetta e che non aveva avuto alcun tipo di problema. Il 15 agosto aveva compiuto il nono mese e aveva concordato un parto naturale. Il 25 agosto c’e’ stato il ricovero al Policlinico. Il mattino seguente era previsto il parto. La procura si e’ affidata a due periti medici per stabilire l’esistenza di un nesso causa-effetto tra la lite e le condizioni di Laura Salpietro, che ha subito l’asportazione dell’utero, e del figlioletto Antonio che era stato per un certo periodo intubato e tenuto coma farmacologico presso la Terapia intensiva.

Torna in alto