Piemonte, in Regione si premiano per fare il loro dovere

Di deciso non c’è ancora nulla: la questione sarà all’ordine del giorno nella riunione di lunedì prossimo. Ma la proposta è di quelle che potrebbero incassare il via libera dei consiglieri. Un premio per chi, nel corso dell’anno, si è mostrato assiduo nel seguire le sedute del Consiglio regionale. E poco importa se in fin […]

Di deciso non c’è ancora nulla: la questione sarà all’ordine del giorno nella riunione di lunedì prossimo. Ma la proposta è di quelle che potrebbero incassare il via libera dei consiglieri.

Un premio per chi, nel corso dell’anno, si è mostrato assiduo nel seguire le sedute del Consiglio regionale. E poco importa se in fin dei conti ha fatto soltanto il suo dovere: per il quale, oltretutto, riscuote ogni volta un «gettone» da 112 euro

La proposta, emersa ieri durante la riunione del gruppo del Pdl a Palazzo Lascaris, promette di far discutere. A maggior ragione, se si considera che il nodo delle presenze in Aula – strategiche in vista della maratona sul bilancio -, era stato affrontato con una piega completamente diversa.

Una multa, e sostanziosa, per chi risulterà assente ingiustificato: magari dopo aver firmato il foglio di presenza che assicura il gettone. Questa la proposta annunciata da Luca Pedrale, capogruppo del Pdl, prima dell’avvio della seduta. Cinquecento euro a botta. Una bella cifra: anche per chi, come i consiglieri regionali, non ha problemi ad arrivare a fine mese.

La premessa sono le due assenze tra gli eletti del Pdl – una effettiva e l’altra tecnica, nel senso che l’interessato aveva inserito la scheda al contrario – che giovedì avevano fatto mancare il numero legale durante la votazione del primo articolo del bilancio. Una figuraccia. Ieri mattina, per poco, non andava in scena lo stesso copione. Poi Pdl e Lega hanno risalito la china, ma insomma. Il momento è quel che è, meglio prevenire.

Da qui la proposta di Pedrale: discussa con il gruppo, abortita, e rinata sotto altra forma. Inutile sbandierare sanzioni che l’entrata in vigore del nuovo regolamento renderebbe inutili. Da gennaio la prassi prevederà due firme per ogni consigliere: una all’inizio e l’altra al termine della seduta, così da evitare trucchi In compenso, spiega Pedrale, ci si starebbe orientando verso un «piano B». Ovvero: riconoscere un premio – «soprattutto con valore di testimonianza» – ai più zelanti. Il «quantum», ammesso che la proposta vada in porto, è da definire. La certezza è che la cifra sarebbe prelevata dalla «cassaforte» del gruppo: come a dire che il partito pagherà di tasca sua. In questa legislatura il budget del Pdl, proporzionale al numero degli eletti, è di due milioni l’anno, in gran parte assorbiti per pagare il personale.

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