Progettare case monofamiliari da 45 metri quadri con criteri ecologici e che rispettino il paesaggio circostante in modo tale da promuovere trasformazioni profonde nell’ ideazione architettonica e ingegneristica. Questo è l’ obiettivo del ministero dell’ Ambiente che, in collaborazione con l’ Associazione Mecenate 90, ha bandito un consulto informale, chiamato «Eco_Luogo 2011». «Il tentativo è di porre concretamente al centro dell’ attenzione il tema della sostenibilità e della bellezza delle nuove costruzioni», spiega Ledo Prato, segretario generale di Mecenate 90, «in modo da coniugare l’ innovazione tecnologica all’ ancoraggio al paesaggio circostante per valorizzarlo». Al consulto, visibile sul sito www.mecenate90.it, possono partecipare due categorie di progettisti. La prima è riservata a professionisti «senior» con curriculum che attestino l’ esperienza di ricerca sulla ideazione, progettazione (con almeno un progetto vincitore di concorso nazionale o internazionale elaborato almeno fino allo stato di progetto definitivo) e realizzazione di edifici concepiti e costruiti con criteri orientati alla sostenibilità e alla sensibilità paesaggistica e ambientale. La seconda categoria è, invece, riservata ai giovani under 35 che potranno proporre un concept di casa ecologica. I termini del bando scadranno venerdì 30 settembre e i progetti saranno giudicati da una giuria di cinque esperti che assegnerà anche il «bollino di Eco_Luogo». Un marchio del ministero dell’ Ambiente dedicato ai progetti scelti e alle imprese che avranno realizzato i modelli che, successivamente, saranno esposti in una mostra al MAXXI di Roma. In tutto saranno premiati cinque progetti per categoria che riceveranno un premio da 5mila euro ciascuno. «In Italia, per secoli, è stato semplice capire in che epoca erano state costruite le case – prosegue Ledo Prato – grazie allo stile artistico, mentre oggi le nostre metropoli hanno perso questo spirito distintivo. Noi vogliamo adesso opere pubbliche sostenibili e sensibili al paesaggio. Opere che rendano il cambiamento sostenibile dal punto di vista sociale, economico, paesaggistico e ambientale». La scelta della formula del consulto non è casuale. «In Italia non se ne fanno molti – conclude – ed è un male perché dalla ricerca nascono i progetti migliori».