Oriolo riciclone!

Oriolo Romano (VT) si conferma ancora una volta tra i Comuni del Lazio più virtuosi e sostenibili in materia ambientale. Nella speciale classifica dei Comuni Ricicloni di quest’anno, stilata da Legambiente, il piccolo paese del viterbese si piazza secondo in assoluto per l’area del centro Italia, inserendosi far i soli sette che nella nostra regione […]

Oriolo Romano (VT) si conferma ancora una volta tra i Comuni del Lazio più virtuosi e sostenibili in materia ambientale. Nella speciale classifica dei Comuni Ricicloni di quest’anno, stilata da Legambiente, il piccolo paese del viterbese si piazza secondo in assoluto per l’area del centro Italia, inserendosi far i soli sette che nella nostra regione si sono meritati questo particolare titolo.

Ciampino (Rm), Oriolo Romano (Vt), Castelnuovo di Porto (Rm), Sermoneta (Lt), Roccagorga (Lt), Lenola (Lt) e Campodimele (Lt): sono questi, infatti, i soli sette, su ben 378 (un misero 1,9% del totale), i “Comuni Ricicloni” del Lazio, cioè quelli che già nel 2010 hanno superato il 60% di raccolta differenziata, anticipando di un anno l’obiettivo stabilito per tutti i comuni italiani secondo la legge. Bocciata Roma, dove la raccolta domiciliare col sistema misto continua a non funzionare, con gli altri capoluoghi di Provincia che continuano a restare indietro.

Tra i Comuni del Lazio con più di 10.000 abitanti, Ciampino (Rm) ha conquistato una buona posizione, attestandosi al 7° posto della classifica relativa all’area Centro Italia, con una percentuale di raccolta differenziata pari al 62,4% per i suoi 38.000 abitanti e un indice di buona gestione – non legato solo alla differenziata, ma all’azione a tutto campo nella gestione dei rifiuti, dalla produzione, a riduzione e riciclo – del 59,70, che hanno permesso di risparmiare 100,58 kg pro-capite di CO2. Anche quest’anno sono i Comuni laziali con meno 10.000 abitanti a dare prova di una migliore gestione dei rifiuti: Oriolo Romano (Vt) conquista il 2° posto in classifica con il 74% di raccolta differenziata e un indice di buona gestione del 71,64; ma va bene anche Castelnuovo di Porto (Rm) che si posiziona al 3° posto della classifica con 71,1% di raccolta differenziata e un indice di buona gestione del 68,53; Sermoneta (Lt) si attesta al 4° posto con il 67,6% di differenziata e un indice del 68,36; seguono Roccagorga (Lt) al 61,9% e un indice del 61,7 (10° posto), Lenola (Lt) al 13° posto con il 60,9% di raccolta differenziata e un indice del 57,99, Campodimele (Lt) al 17° posto con il 64,4% di raccolta differenziata e un indice del 56,51. Complessivamente, le buone pratiche di gestione dei rifiuti dei Comuni ricicloni laziali hanno permesso di non immettere in atmosfera ben 2.257.464,57 kg di anidride carbonica in un anno.

“I Comuni ricicloni fanno ben sperare, ma nel Lazio il problema sta a Roma e nei capoluoghi, dove bisogna smetterla con le scuse e seguire l’esempio delle decine di altri grandi centri italiani che raggiungono risultati seri con il porta a porta – ha commentato il presidente di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati – Nella Capitale il sistema della differenziata misto è un fallimento assoluto, siamo stufi e sconcertati di vedere mucchi di rifiuti attorno ai cassonetti e cittadini costretti a inseguire i camioncini, ed è scandaloso che dopo aver adottato questo metodo il Comune e l’AMA vadano a chiedere deroghe alle norme di legge al Ministero dell’Ambiente. Per portare Roma al 45% di raccolta differenziata entro il 2011 sarebbe stato necessario far passare almeno 1,2 milioni di romani al vero sistema porta a porta, che nei quartieri dove è in funzione sta dando ottimi risultati. E’ sconcertante che non si riesca a fare questa semplice scelta, con 630 milioni di Euro che i cittadini pagano con la tariffa ogni anno, Roma dovrebbe essere un gioiello sul fronte dei rifiuti. Stessa storia per gli altri capoluoghi del Lazio, devono svegliarsi e fare la loro parte, recuperando un ritardo nella raccolta differenziata davvero inammissibile. Chiederemo un urgente incontro agli amministratori per affrontare queste vergognose situazioni”.

Altri riconoscimenti, nell’ambito dell’edizione 2011 di Comuni Ricicloni, hanno riguardato il Comune di Cisterna di Latina (Lt), premiato dal CiAl (Consorzio Imballaggi Alluminio) come miglior Comune dell’area Centro Italia nella raccolta e trattamento dell’alluminio (le fasi di raccolta vengono effettuate principalmente con un sistema di bidoncini condominiali); il Comune di Acquapendente (Vt), campione di raccolta nel Centro Italia per la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), con 16,7 kg per abitante; e di nuovo Ciampino (Rm), miglior Comune Riciclone 2011 per il centro Italia secondo Rilegno, il Consorzio Nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi in legno, con 12,69 kg di legno avviato al recupero pro-capite.

“Nel Lazio serve un programma per la riduzione, il riuso e la raccolta differenziata domiciliare dei rifiuti, non un nuovo piano di discariche e inceneritori come quello che propone la Regione. L’emergenza è dietro l’angolo servono la volontà e gli investimenti iniziali, le buone pratiche dei Comuni ricicloni vanno estese per una gestione moderna dei rifiuti – conclude Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio –. Si vanno diffondendo buoni esempi, ma sono troppo pochi, bisogna avviare un processo partecipato e virtuoso, serve il coinvolgimento delle amministrazioni, delle parti sociali, degli imprenditori per vincere, non certo la iattura di un commissariamento che toglierebbe responsabilità al territorio. È tempo di muoversi, le discariche sono sempre più piene e l’unica soluzione moderna per gestire i rifiuti è quella di riciclarli, bisogna fare leva sui Comuni virtuosi per estendere di più le buone pratiche.”

Torna in alto