La lotta alla malaria comincia a dare i suoi frutti: in 11 Stati africani c’è stata una riduzione del 50% dei casi confermati, dei ricoveri e delle morti negli ultimi 10 anni; in 32 dei 56 Paesi nel mondo dove è endemica, il numero di malati è diminuito della metà e in altri 8 Paesi del 25-50%, mentre Marocco e Turkmenistan l’hanno eliminata nel 2009 e in Europa, per la prima volta, non sono stati segnalati casi di malattia contratta da Plasmodium falciparum. Sono alcuni dei dati che emergono dal Rapporto 2010 sulla malaria dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
STRATEGIE – La strategia di attacco alla malattia si è articolata su più fronti. Tra 2008 e 2010 c’e stato un progressivo aumento del numero di zanzariere trattate con insetticidi e distribuite a oltre 578 milioni di persone nell’Africa sub-sahariana, mentre con gli spray per ambienti interni sono stati protetti 75 milioni di persone, il 10% delle popolazione a rischio nel 2009. «Questi risultati sono i migliori ottenuti da decenni – commenta Margaret Chan, direttore generale dell’Oms -. Dopo così tanti anni di peggioramento o stagnazione nella lotta alla malaria, i Paesi e i loro partner nello sviluppo sono finalmente passati all’attacco. Le strategie in corso stanno funzionando». Secondo Ray Chambers, incaricato speciale dell’Onu per la malaria, «continuando così si potrà arrivare a fermare le morti nel 2015». Ma se i progressi sono stati molti, in alcuni Stati la malaria è ricomparsa: il Ruanda, Sao Tome e Principe e lo Zambia. Le cause di questa ripresa non sono note, ma essa mostra la fragilità nel controllo e nel mantenere interventi di copertura quando i casi si riducono di molto. Molto lavoro rimane comunque da fare secondo l’Oms: servono più finanziamenti, devono essere distribuite più zanzariere e devono essere diagnosticati più casi con i test. (Fonte: Ansa)