Niente panico, l’Italia non finira’ come la Grecia. Anche se le similitudini sono tante….

Finiremo come la Grecia risucchiata da un default che rischia di travolgere tutto e tutti? Le previsioni, specie quelle catastrofiche, sono materia incendiaria adatta a qualche futurologo professionista: ma stando alla forza delle statistiche e delle cose l’Italia non avrà la stessa sorte di un paese, appunto la Grecia, che magari nella zona dell’euro non […]

Finiremo come la Grecia risucchiata da un default che rischia di travolgere tutto e tutti? Le previsioni, specie quelle catastrofiche, sono materia incendiaria adatta a qualche futurologo professionista: ma stando alla forza delle statistiche e delle cose l’Italia non avrà la stessa sorte di un paese, appunto la Grecia, che magari nella zona dell’euro non doveva mai entrare per la sua debolezza strutturale, la finanza pubblica allegra dei suoi governanti e la tendenza a truccare i conti, a partire dai budget dello Stato e delle amministrazione locali. Detto questo, alcune rischiose similitudini con i cugini mediterranei, padroni di casa in quelle isole che tanto ci piacciono quando programmiamo le vacanze estive, fanno venire i brividi. Ecco le più gravi: un’altissima evasione fiscale, diffusa a ogni livello, specie nelle fasce alte della società; uno Stato sociale troppo generoso, da anni, come nel caso degli organici dei dipendenti pubblici gonfiati e delle baby pensioni (in Italia solo quelle costano alle casse dello Stato 5 miliardi di euro l’anno); un corporativismo smaccato e sfacciato ( i tassisti sono in prima fila nelle proteste di piazza ad Atene); una classe politica di centrodestra e di centrosinistra rissosa, incerta, poco autorevole, con uno scarso senso delle istituzioni (qui veramente la somiglianza è quasi come guardarsi reciprocamente allo specchio).

Per il resto, non dimentichiamo mai un dato fondamentale:a parte la zavorra del debito pubblico, accumulato nel corso di decenni e non imputabile soltanto ai governi nati dopo il crollo della Prima Repubblica, gli italiani sono un popolo di gente solida, benestante e con ottime basi in termini di risparmi e di basso indebitamento. Secondo i calcoli della Banca d’Italia, la ricchezza netta delle famiglie italiane è stimata attorno agli 8.600 miliardi di euro e corrisponde a circa 350mila euro in media per ciascun nucleo familiare. E le famiglie italiane, due su tre hanno almeno una casa di proprietà, presentano un rapporto ricchezza-reddito disponibile superiore a quello di tutti gli altri paesi industrializzati. Con questi numeri non si può fallire, e non bisogna farsi prendere dal panico: è necessario soltanto agire, presto e bene, e ciascuno, in pubblico e in privato, secondo le proprie responsabilità.   

 

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