News Gadget, sponsor e marketing: il business della Giornata della Terra

Nella prima Giornata della Terra, nel 1970, il comune sentire era talmente contrario a tutto cio’ che e’ “business” che gli organizzatori non accettarono finanziamento alcuno dalle corporation e tennero assemblee di protesta “per sfidare i leader al governo e delle multinazionali”. A quaranta anni da allora, invece, la Giornata della Terra si e’ trasformata […]

Nella prima Giornata della Terra, nel 1970, il comune sentire era talmente contrario a tutto cio’ che e’ “business” che gli organizzatori non accettarono finanziamento alcuno dalle corporation e tennero assemblee di protesta “per sfidare i leader al governo e delle multinazionali”. A quaranta anni da allora, invece, la Giornata della Terra si e’ trasformata in una sorta di piattaforma marketing di primaria importanza per commercializzare una vasta gamma di articoli e servizi, come prodotti per ufficio, yogurt greco e odontoiatria ecologica.
Secondo molti pionieri del movimento ambientalista, leco-consumismo strisciante che da decenni si fa strada inesorabilmente, sta iniziando a influire pesantemente e negativamente, togliendo merito agli obiettivi originali della Giornata della Terra. Questa ridicola e perversa visione marketing ha ridotto a una bazzecola il concetto di che cosa e’ davvero verde osserva Denis Hayes, coordinatore nazionale della prima Giornata della Terra, incaricato di organizzare le attivita’ previste a Washington questanno. Ed e’ tragico conclude. Malgrado tutto, la frenesia delle corporation di prendere parte alla Giornata della Terra riflette una maggiore tolleranza da parte del movimento ambientalista verso le multinazionali americane: molte “big green” – come sono denominate le principali organizzazioni di sostegno allambiente – adesso accettano lidea di essere sovvenzionate dalle grandi aziende, o quanto meno di stringere accordi con loro. Questanno, in una versione aggiornata e corretta delle assemblee di protesta di un tempo, Greenpeace prendera’ parte insieme ad alcuni colossi informatici e del mondo tecnologico quali Cisco e Google a un seminario su Internet per diffondere luso delle nuove tecnologie, e spiegare in che modo le videoconferenze e il “cloud computing” (un insieme di tecnologie informatiche che permettono lutilizzo di risorse hardware – come storage e Cpu – o software distribuite in remoto, ndt), possano promuovere nuovi sistemi atti a ridurre la cosiddetta “impronta di CO2” della nazione. Daniel Kessler, portavoce di Greenpeace, ha detto che e’ necessario “promuovere unalternativa che compensi lindustria dei combustibili fossili”.
Nel 1970 il sindaco di New York John V. Lindsay si rivolse a una folla di decine di migliaia di persone riunitesi in Union Square per la Giornata della Terra, in un clima che il New York Times defini’ simile a un “incontro laico per il rinnovamento della fede religiosa”. Questanno, invece, il sindaco di New York Michael R. Bloomberg sara’ presente in Times Square per annunciare le misure varate per ridurre limpatto della citta’ sullambiente. Su quello stesso palco unorganizzazione no-profit che si batte contro labbandono indiscriminato dei rifiuti, Keep America Beautiful, presentera’ una nuova versione della “dream machine” (oscillatore luminoso cilindrico che provoca visioni colorate e in qualche caso uno stato simile a quello del sogno, ndt), riciclando i chioschi studiati e presentati in collaborazione con PepsiCo: in pratica, questi congegni dovrebbero favorire e diffondere la raccolta delle lattine e delle bottiglie usate, che nella nazione si calcola arrivi al momento soltanto intorno al 36 per cento. Naturalmente, una buona parte delle oltre 200 miliardi di lattine o bottiglie per bibita prodotte negli Stati Uniti ogni anno e’ piena di prodotti della PepsiCo, come Mountain Dew e Aquafina. E questa quantita’ spaventosa di bottiglie e contenitori contribuisce a inquinare fortemente spiagge, oceani e corsi dacqua nellinterno. Se lo slancio originario della prima Giornata della Terra venne sicuramente dal basso, molte corporation adesso affermano che e’ spesso la comunita’ stessa delle aziende a indicare la strada nellambito dellinnovazione ambientale, e di voler coinvolgere a tutti i costi la loro clientela. In unepoca in cui rispetto a quaranta anni fa la popolazione e’ sempre piu’ divisa sullimportanza delle questioni ambientali, secondo loro la Giornata della Terra offre una rara occasione per permettere a quanta piu’ gente possibile di prendere atto dei cambiamenti in corso nelle grandi aziende che hanno deciso di prestare attenzione alle questioni ambientali.
copyright New York Times-la Repubblica
Traduzione di Anna Bissanti.

Torna in alto