Manovra: tagli alle rinnovabili e ai costi della politica

Il testo definitivo della manovra è stato trasmesso al Quirinale. Il testo finale del decreto «disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria», dove viene confermata la stretta sulla pensioni, è composto da 39 articoli e da due allegati. Si apre con gli stipendi dei politici e si chiude sul riordino dei giudici tributari. I provvedimenti saranno […]

Il testo definitivo della manovra è stato trasmesso al Quirinale. Il testo finale del decreto «disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria», dove viene confermata la stretta sulla pensioni, è composto da 39 articoli e da due allegati. Si apre con gli stipendi dei politici e si chiude sul riordino dei giudici tributari. I provvedimenti saranno spiegati martedì in una conferenza stampa del ministro dell’Economia Giulio Tremonti alla quale partecipano anche i ministri Brunetta, Calderoli, Romani e Sacconi

PENSIONI – Confermato per il biennio 2012-2013 il blocco della rivalutazione delle pensioni «dei trattamenti pensionistici superiore a cinque volte il trattamento minimo di pensione Inps». «Per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra tre e cinque volte il predetto trattamento minimo Inps l’indice di rivalutazione automatica delle pensioni è applicato nella misura del 45%».

ENERGIE RINNOVABILI – Il taglio del 30% di «tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni» presenti in bolletta torna nel testo del decreto secondo le indiscrezioni battute dalle agenzie. Ma il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo smentisce seccamente: «Non mi risulta» Allo scopo di ridurre il costo finale dell’energia per i consumatori e le imprese, pare reciti invece l’articolo 35, «a decorrere dal primo gennaio 2012 tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni, comunque gravanti sulle componenti tariffarie relative alle forniture di energia elettrica e gas naturale, previste da norme di legge o da regolamenti sono ridotti del 30 per cento rispetto a quelli applicabili alla data del 31 dicembre 2010». L’entità degli incentivi, dei benefici e delle agevolazioni sarà rideterminata dal ministero dello Sviluppo su proposta dell’Autorità per l’energia entro 90 giorni.

RISPARMIATORI – Il bollo che si applica alle comunicazioni relative al deposito di titoli può salire infatti fino a 380 euro se ha un ammontare complessivo a cinquantamila euro ed è gestito da una banca. L’importo varierà infatti in base al valore del «conto»: dai 120 euro annuali per le comunicazioni di intermediari finanziari ai 150 per i conti inferiori ai 50 mila euro relativi a comunicazioni di depositi titoli presso banche, fino ai 380 euro annuali se si supera questa soglia

SUPERBOLLO – A partire dal 2011, «per le autovetture e per gli autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose è dovuta una addizionale erariale della tassa automobilistica, pari ad euro 10 per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 225 chilowatt, da versare alle entrate del bilancio dello Stato».

BANCHE E FINANZIARIE– Banche, assicurazioni e società finanziarie, dovrebbero vedersi imporre un’addizionale sull’Irap pari a 0,75 punti percentuali (aliquota in crescita dal 3,9 al 4,65%) al posto della tassazione separata al 35% sugli utili da trading bancario.

VOLI DI STATO – I voli di Stato saranno limitati soltanto alle cinque massime cariche dello Stato, ossia al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio e al Presidente della Corte Costituzionale. Nell’articolo, si sancisce che le eccezioni a questa regola «devono essere specificatamente autorizzate, soprattutto con riferimento agli impegni internazionali e rese pubbliche sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, salvi i casi di segreto per ragioni di Stato».

LA POLEMICA– Resta l’eco delle polemiche che hanno accompagnato il giallo dell’invio del decreto legge a Giorgio Napolitano. Domenica 3 luglio una nota della Presidenza della Repubblica aveva smentito le notizie diffuse dalla stampa. «Poiché molti organi di informazione continuano a ripetere che la manovra finanziaria approvata dal governo nella seduta di giovedì scorso sarebbe al vaglio della Presidenza della Repubblica già da venerdì – si leggeva nella nota – si precisa che a tutt’oggi (domenica, ndr) la Presidenza del Consiglio non ha ancora trasmesso al Quirinale il testo del decreto legge». E infatti fonti dell’esecutivo hanno poi spiegato che il testo non era stato ancora trasmesso, a ridosso del fine settimana, ma che sarebbe giunto al Colle per la firma già da lunedì.

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