Manila, siglato il patto salva-oceani

Sessantacinque Paesi invitati dall’Unep che hanno partecipato alla Global Conference on Land-Ocean Connections (Gloc), organizzata a Manila dal Programma Onu per l’ambiente e dal governo delle Filippine. Il tema era la tutela degli Oceani minacciati dalla pressione delle attività umane e la salvaguardia delle fasce costiere in pericolo anche per via di fenomeni di erosione […]

Sessantacinque Paesi invitati dall’Unep che hanno partecipato alla Global Conference on Land-Ocean Connections (Gloc), organizzata a Manila dal Programma Onu per l’ambiente e dal governo delle Filippine.

Il tema era la tutela degli Oceani minacciati dalla pressione delle attività umane e la salvaguardia delle fasce costiere in pericolo anche per via di fenomeni di erosione e per l’ innalzamento dei livelli delle acque attribuibili al cambiamento climatico.

Al termine di quattro giorni di lavori, esperti, scienziati e decisori hanno dato vita a un documento, la "dichiarazione di Manila", una dichiarazione di intenti e di impegni a realizzare misure di tutela imperniate sul controllo delle acque reflue, su una corretta gestione dei rifiuti, sulla riduzione della pressione inquinante derivante soprattutto dai concimi e dai prodotti chimici impiegati in agricoltura.

Con l’effetto di contenere fenomeni dannosi per la qualità delle acque, per la vita delle specie e per la proliferazione abnorme dei fenomeni algali. Sono 16 i comandamenti di Manila e disegnano una trama di misure da avviare entro il 2016 a livello internazionale, regionale e locale.

In particolare, i governi che hanno siglato il patto salva-oceano sono impegnati a redigere le direttive e a dare forma alle politiche per l’ utilizzo sostenibile degli elementi nutritive, al fine di migliorare l’efficienza dei fertilizzanti, quali l’azoto ed il fosforo.

Ma la dichiarazione non si occupa solo di acqua, impegna i governi a elaborare una strategia comune per contribuire a migliorare la qualità di vita e abitativa della comunità costiere messe a rischio dalla perdita di biodiversità, dagli effetti degli inquinanti organici persistenti e dagli effetti dell’acidificazione degli oceani.

La dichiarazione farà parte a buon diritto dei documenti allestiti per la Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (Rio+20) che si terrà a giugno e contribuirà all’attuazione del Global Programme of Action for the Protection of the Marine Environment (Gpa) dell’Unep, la strategia globale per la tutela e lo sviluppo sostenibile dei mari e delle attività che ruotano intorno ad essi.
 

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